#131 Influenzami, ma anche intrattienimi
Ciao e buon sabato mattina, benvenuti ai nuovi e bentornati a tutti gli altri. Se bazzicate questa newsletter da un po’ sapete che l’argomento “chi influenza chi” mi interessa parecchio. Avevo 20 anni quando Chiara Ferragni, Bryan Boy e Susie Bubble conquistavano le prime (a dire il vero più spesso erano le seconde) file delle sfilate e ho avuto modo di osservare quel particolare momento storico molto da vicino, spesso direttamente dai backstage o dagli showroom dove lavoravo come vestiarista. Poche esperienze lavorative mi sono stati utili come quelle, quando digiuna di qualsiasi informazione sul sistema moda stavo a un tavolo a scrivere a mano gli inviti per gli show (?!) e tendevo le orecchie per ascoltare tutte le conversazioni di chi andava e veniva… Sono esperienze che continuo a consigliare agli studenti e ai neolaureati.
Ma torniamo a noi e proviamo a mettere in ordine i pensieri, perché era facile quando gli influencer si contavano sulle dita di una mano e tutto il resto andava come era sempre andato, con le fashion week e le campagne pubblicitarie due volte l’anno e il cinema e le serie tv che raramente dettavano il modo di vestire. Ora, lo sappiamo, gli input sono moltissimi, troppi. Io cerco di assorbirne il più possibile, un po’ perché è il mio lavoro, un po’ perché sono così di carattere, un tantino compulsiva. Ma le cose si fanno sempre più caotiche e a volte quando qualcuno mi chiede “ma come, non hai notato che i bracciali Nomination sono ovunque su TikTok?” trovo incredibilmente soddisfacente rispondere semplicemente “no, non l’ho notato”.
Siamo entrati in un’era più shuffle, nella quale chi o cosa ci influenza arriva in maniera più casuale di prima. È oggettivamente impossibile guardare tutte le serie e i film che escono (a tal proposito avevo amato questa riflessione di un altro addetto ai lavori, Mattia Carzaniga), difficile anche avere il tempo di sceglierle secondo una ratio. E dunque succede tutto in modo più random, più emotivo… Oggi a pranzo qualcuno ha citato un bel film? Ecco fatto, un consiglio cotto e mangiato da sfruttare, senza altri indugi. Per non parlare dei vestiti, impensabile ormai poter rispondere in modo oggettivo alla fatidica domanda: cosa va di moda ora? E dunque incontri una persona di cui ti piace vagamente lo stile, la vedi con indosso una gonna cargo, via che sale il desiderio, presto risolto con una ricerca su Vinted.
Mi ha fatto molto pensare e ridere questo pezzo di Liana Satenstein sulla borsa di Burberry vista nella nuova puntata di Succession e finita al centro di una conversazione durata il tempo di 2 TikTok sull’eleganza (o meno) delle borse grandi. Lei la risolve così “non è la grandezza della borsa ma come la porti”, centrando un altro punto importante: non vogliamo che qualcuno ci imponga cosa comprare nello specifico, al massimo vogliamo delle suggestioni. Troppo pressing, fateci almeno credere che ci resti un minimo di autonomia creativa nella scelta di ciò che compriamo. E così se Bella Hadid deve guidare la mia scelta per un possibile pranzo d’asporto a Napoli, che almeno tutto questo sia puro entertainment, qualcosa di cui conversare durante un aperitivo.
Prima di lasciarvi ai link, una selezione di altri link (🤣) dall’archivio della newsletter, tutti legati al tema di oggi: influencer, sì o no?, criticare o non criticare, vendere e/o ispirare, il tribunale di Instagram, Instagram si è rotto?, chi influenza chi, a cosa serve la Couture, Mugler made me do it, democrazia, are you in the room with us?
PEZZI BELLI DELLA SETTIMANA
Alexander Fury ha scritto di come Burberry sia arrivato a definire l’identità britannica nel nuovo libro edito da Assouline, qui un estratto (An Other)
Perché tutte le app assomigliano a TikTok, ma peggio? (Intelligencer)
Molti celebrity stylist sono in burnout, mica solo Law Roach (GQ)
MODA DA GUARDARE, LEGGERE E ASCOLTARE
Ho riso molto con il trailer di Barbie, perché non è come ve l’aspettate (per forza, la regia è di Greta Gerwig - i suoi film sono tutti molto “modaioli”, il più bello è Lady Bird con la meravigliosa Saiorse Ronan)
Ho visto al cinema AIR, il film che racconta di come la Nike ha conquistato Michael Jordan cambiando per sempre il mondo delle sneakers
Sono disponibili i primi due episodi di Junk - Armadi Pieni, documentario prodotto da Sky e Will ITA, con la partecipazione di Matteo Ward (YouTube)
La storia di Viva Magazine, che fu un esperimento diverso da tutti gli altri, è ora raccontata in un podcast (Vogue)
SHOPPING LIST
Se cercate leggings&co c’è una nuova guida di Silvia Stella Osella (Instagram)
Nella newsletter di mercoledì: 13 cose che vorrei questa primavera, una più bella dell’altra
SCUOLA E LAVORO
Antonioli cerca un vip&pr manager, Golden Goose un social media content editor, Tiffany&Co uno stagista pr&communication
L’ansia da prestazione che affligge gli studenti a scuola e non solo (L’essenziale)
Mi chiamo Federica Salto, ho 33 anni e sono una giornalista. Dal 2020 ogni sabato mattina provo a collegare i puntini della moda con questa newsletter. Se non lo fai già e vuoi sostenerla (accedendo a più contenuti) passa alla versione premium.
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