#47 Il tribunale di Instagram
Oggi abbiamo un sacco di carne al fuoco e sul caso Striscia la notizia / Diet Prada vi lascio una riflessione di Silvia Schirinzi che ha sempre la sensibilità giusta per parlare di rappresentazione. Invece di Gucci abbiamo già parlato su Instagram e vi rimetto il link al pezzo su iO Donna. Su Celine vi lascio quello di Serena Tibaldi su D. Belle queste settimane leggere 💅🏻
Rimaniamo sul tema "come i brand stanno sui social" allargando la questione da un'altra parte, quella dei giudizi su Instagram, aka il Forum dei Millennial. Negli ultimi giorni si è dibattuto su un paio di cose, proviamo a fare il punto.
La pubblicità di Valentino con Michael Bailey-Gates
Quello che mi ha fatto strano è che ci sia davvero qualcuno che possa scandalizzarsi per una foto con un uomo nudo. Tra l'altro una foto di moda, dove la nudità maschile e femminile è piuttosto normalizzata. Ma ovviamente non è questo il punto. Il punto è che c'è una fetta di pubblico che non gradisce che la it-bag di turno sia accostata a un uomo nudo. Comunque Pierpaolo Piccioli si deve essere detto che se volevano farne una questione politica lui era decisamente pronto, ed ecco la sua risposta.
Sul tema delle critiche al casting ci si era trovato anche Gucci, e anche se sembrano passati cento anni, era solo l'estate scorsa. Vi ricordate Ellie Goldstein e Armine Harutyunyan, insultate sotto i post del brand perché non rappresentative dell'ideale estetico desiderato dai facoltosi follower (che magari non hanno mai manco comprato un portachiavi)? Al di là di questi singoli casi vi suggerisco di fare un giro nei commenti dei post di qualsiasi marchio, dal fast fashion al lusso: ci troverete spesso e volentieri insulti ed emoji dispregiative, insieme a una raffica di giudizi da pluripremiati fotografi / art director / styling / casting director e così via.
Le foto del party (e dell'after party) di Bottega Veneta
Non basta non esserci (sui social) per sfuggire al giudizio. Il brand ha diffuso attraverso la stampa e influencer/creators prima una fanzine digitale e poi le immagini degli ospiti che arrivano all'evento sfilata al Berghain di Berlino. Subito dopo l'account Diet_Prada ha raccolto in un post le critiche e le denunce di addetti ai lavori che diffondevano le immagini di un after-party alla Soho House, dopo il coprifuoco (alle 21, in Germania), senza mascherine, eccetera. Posto che è normale pensare che tra i due eventi ci sia un nesso il problema sta anche nel fatto che l'account - tramite il suo contenuto - dà per scontato questa informazione. Ma siamo sicuri che alle spalle ci sia un controllo delle fonti, una verifica delle informazioni e una richiesta di commento alla controparte?
Parliamo di Diet_Prada
Diet_Prada è un account Instagram gestito dai Tony Liu e Lindsey Schuyler che hanno una formazione da fashion designer. Proprio partendo dal loro background hanno cominciato a denunciare i copycat, e cioè tutti i prodotti copiati da un brand all'altro. Poi però a un certo punto hanno detto che no, non tutto è una copia, e che loro si riservano di giudicare cosa lo è e cosa no (secondo quali parametri, non è dato saperlo). Nel tempo hanno allargato la loro conversazione anche ad altri temi e denunce dell'industria della moda: il caso più famoso è quello su Dolce&Gabbana, brand con il quale ora sono in causa. E c'è anche il lavoro di raccolta di testimonianze su Alexander Wang che recentemente è stato accusato di molestia sessuale.
Il problema però è che Liu e Schuyler si sono autoimposti un ruolo davvero ambizioso, quello di giudici onniscienti della moda. Ruolo che spesso richiederebbe un lavoro più approfondito. Certo che si è più severi con i più secchioni, ma questo non toglie il fatto che proprio l'influenza comporti una responsabilità. Il fatto che l'account sia tanto mitizzato - e quindi che si tenda a prendere per buono tutto quello che pubblica senza avere nessuna consapevolezza dei parametri secondo i quali i giudizi sono emessi - non fa bene a nessuno: ai brand, a loro, ma soprattutto a chi legge.
PEZZI BELLI DELLA SETTIMANA
Io ancora non ho capito se Clubhouse abbia vita breve oppure no. Certo è che c'è una nuova generazione di critici di moda che ci sta spendendo un sacco di tempo, racconta CR Fashion Book
Sul New York Times, una storia (con foto) di come è cambiato il modo di vestire dall'inizio dello smartworking
Sempre sul NYT, Vanessa Friedman ci racconta il prossimo tema della mostra al Met (tutto rimandato a settembre, anche il gala)
Vista la fissa collettiva, i-D ha tracciato la storia dell'uncinetto
MODA DA SFOGLIARE, VEDERE, ASCOLTARE
Sono una grande fan di Lorenzo Bises: il suo è uno di quegli account che non mi annoia mai, vario eppure super verticale, con contenuti sempre di qualità e un'educazione che fa pensare che forse il mondo andrà dalla parte giusta. Ecco, ora ha fatto anche un podcast e la prima puntata è squisita
Se invece volete ascoltare me sono stata ospite del podcast Giornalisti al microfono. L'avevo scoperto all'inizio della seconda stagione e non mi sono persa una puntata, ottimo per chi vuole fare questo lavoro. Grazie per l'invito!
Io e Silvia siamo tornate con una nuova puntata di Sostenibilità Time, tema l'eco-ansia
Sui temi di oggi c'è la diretta di Andrea Batilla
MODA DA COMPRARE
Ricordatevi che su Instagram potete trovare le mie guide ai marchi sostenibili, dietro c'è un super lavoro di ricerca, richiesta informazioni e certificazioni ed editing quindi spero vi piacciano: una, due e tre
Momento maternità, ovviamente vi segnalo solo cose che sto provando. Mutande Uniqlo, probabilmente sarò più grata con l'andare del tempo. I leggings Nike invece sono già presenti in tutti i miei look. Mi sono abbonata a Uppa, una rivista di cui leggo bene da tempo e mentre aspetto il primo numero ho già ricevuto uno dei loro libri, "100 idee per crescere"
Su iO Donna ho messo in fila un po' di marchi poco conosciuti di costumi da bagno. Qui una selezione diretta di modelli: bikini con fiocco di Lido, intero color giallo canarino di Dos Gardenias, bikini intrecciato di Reina Olga, intero monospalla di Jade Swim
Peccato le immagini siano sempre poco rappresentative, il lavoro più interessante in questo senso lo fa You Swim
SCUOLA E LAVORO
Il 5 maggio la scuola Belleville propone una lezione aperta sul tema "scrivere di sport", tenuta da Giorgio Terruzzi. Ci si iscrive qui
6 libri da leggere per i freelance secondo Digitazon
MODA DA GUARDARE
@nostalgicctimes è uno dei miei account preferiti su Instagram, con tante foto belle e poco viste.