#24 Vendere e/o ispirare
Prima di partire volevo festeggiare con voi, siamo alla venticinquesima newsletter! Spesso dico che questo progetto mi è scoppiato tra le mani ed è veramente così, verso la fine del lockdown avevo così tante cose da dire che ho pensato "parenti e amici almeno la leggeranno, giusto per farmi un piacere"... E ora siamo quasi 8000! Quindi grazie, davvero 💞 Se vi va, mandate questo link ai vostri di parenti e amici e invitateli a iscriversi, così i miei si sentiranno finalmente liberi dai loro obblighi.
Eccoci. Le fashion week sono finite il 6 ottobre. Ma subito dopo ci sono stati: Stella McCartney, Jil Sander, Michael Kors, Lanvin, Comme des Garçons, Raf Simons e Celine. Ha presentato anche Bottega Veneta (a Londra), le immagini non sono ancora state diffuse. E mancano all'appello due nomini: Gucci e Saint Laurent. Qui potete rivedere tutti i video e leggere il perché e il per come di chi ha sfilato fuori dal calendario tradizionale.
Ho visto quella di Celine con Cristina, che è stata buyer per un negozio multibrand italiano e ora lavora nell'ufficio commerciale di un grande marchio italiano. Dovevate vederci: io con la mia espressione da snob della stampa che si chiede dove andremo a finire senza un briciolo di attenzione alla costruzione degli abiti, lei che si fregava le mani pensando a come avrebbe venduto bene una collezione in cui ci sono tutti, ma proprio tutti, i pezzi che le ragazze si mettono oggi. È l'esempio lampante di quel grande cappello che chiamiamo moda e che sotto ha un miliardo di sfaccettature.
Piccola premessa: Celine è un marchio francese fondato da Céline Vapiana nel 1945 con focus sulle calzature e altri accessori in pelle, allargatosi al prêt-à-porter negli anni '60. Nel 1996 il mega gruppo del lusso LVMH l'ha acquisito e nel 1997 ha affidato la direzione creativa a Michael Kors (fino al 2004), ottenendo un grande successo commerciale. Nel 2008, dopo un paio di cambi di scarsa efficacia, è arrivata Phoebe Philo, alias la queen dei nostri cuori ♥️ Lo stile di Philo è (ancora oggi) a dire poco osannato. Aspirazionale, intellettuale, contemporaneo, per molte donne è l'esatta trasposizione dell'immagine ideale che hanno di sé. E ci sono state giusto un paio di cose che hanno fatto vendere a palate, come la Box Bag, la Luggage Tote, le ballerine elasticizzate con il mezzo tacco, i trench oversize, i cappottoni blu, gli orecchini con il nodo e quelli con le perle di fiume. Se volete immergervi di nuovo in tutto questo, c'è solo un posto dove andare. Poi, il 22 dicembre 2017 l'annuncio della dipartita (queste notizie arrivano di solito il venerdì prima di Natale, costringendo i redattori devono correre via dal brindisi di Natale con grande gioia. Il 22 dicembre 2018 è stata la volta di Raf Simons via da Calvin Klein). Seguito un mese dopo da quello dell'arrivo di Hedi Slimane. Altro Dio della moda, Slimane è stato a capo della linea maschile di Yves Saint Laurent dal 1996 al 2000, dal 2002 al 2007 da Dior Homme, dal 2012 al 2016 di nuovo da Saint Laurent ma per entrambe le linee. Nel frattempo ha curato diversi progetti fotografici editoriali e scattato le campagne dei marchi di cui era alla guida. Ha cambiato l'idea della mascolinità (colpa sua dei jeans skinny, eh) e portato il rock nella moda, con tutte le icone del genere comprese nel pacchetto. Le sue prime collezioni per Celine sono state un'esplorazione di quella borghesia francese che corrisponde al DNA del brand, sempre evoluta dai vari successori con grande rispetto. Ed è così anche per l'ultima collezione, almeno per Hedi che ha raccontato «è sempre la parigina, ma con una nuova energia - ascolta musica rap / hip-hop».
Sicuramente è così - come si vestono le parigine lo possiamo vedere qui, l'altra volta non mi ricordavo la fonte ed invece eccola, sul sito di MarieClaire ♥️ - ma è anche sicuramente una collezione fortemente improntata sul prodotto. Angelo Flaccavento ha scritto su BoF: «Togliete i loghi di Celine e poteva essere qualunque cosa, ma c'era un sacco di merce allettante». Ecco, merchandise, perché siamo qui per vendere, in fondo, ora anche più di prima. E quindi la domanda resta sempre la stessa: è legittimo aspettarsi che un grande marchio oggi sia anticipatorio, che influenzi invece che essere influenzato, che non sia comprensibile a tutti e nemmeno facilmente indossabile proprio perché la moda è sogno e bla bla bla? Oppure la moda non è più sogno, è diventata un'altra cosa che forse non sappiamo ancora come definire?
Io non lo so, però sempre sul tema sono super interessanti le classifiche dei prodotti più ricercati online redatte da Lyst. In quella femminile al primo posto c'è Telfar (temone quello di un 35enne nato nel Queens che fa una borsa da 150 dollari super politicizzata, in pelle veg, disponibile solo su pre-ordine e che arriva a casa dopo sei mesi, ci arriviamo presto), seguito da Marine Serre (altro brand giovane decisamente improntato sul prodotto, dimostrando che non per forza quest'ultimo annulla la creatività) e poi da un bel po' di merchandise: bucket hat di Jacquemus, stivali chunky di Bottega, mocassini super classici di Prada, orecchini con logo di Fendi e la sempre-presente-in-ogni-classifica borsa di Chanel. Attenzione perché al nono posto c'è un bel paio di Crocs, e allora sì che rimpiangeremo le Birkenstock.
Notizie veloci
E alla fine LVMH si è comprato anche Tiffany&Co., con uno sconto di 400 milioniL'inutile fashion week maschile di Londra che solitamente si teneva a gennaio è stata cancellata (scusa British Council, tvb): uomo e donna sfileranno insieme a febbraio
Pezzi belli di questa settimana
Dicono che i jeans stanno morendo, o forse solo cambiando
Preparatevi perché il 2021 sarà tutta una newsletter, mi toccherà buttarmi su Twitch
Vi ricordate quando abbiamo parlato dell'elefante nella stanza? Ora pare ci sia spazio per marchi dai prezzi (un po') più bassi
Moda da leggere, guardare e ascoltare
Questa settimana io e Silvia abbiamo parlato di second hand, qui potete rivedere la diretta, qui tutti i second-hand e vintage che avete consigliato
L'università Cattolica ha parlato online di dove si trova la filiera della moda in termini di sostenibilità
Vista l'aria che tira, una lista di corsi gratuiti di moda da seguire online
Il 29 ottobre ha aperto la mostra "About Time: Fashion and Duration" (quella del Met Gala). Si può fare un tour con gli amici di Vogue America ⬇️
Moda da comprare
Ricominciamo con le Mid Season Sale - spesso si trovano capi molti più belli che ai saldi di fine stagione: Rinascente offre un buono di 50 euro se ne spendi più di 150 e di 100 se ne spendi più di 300
Ho riletto un pezzo che all'epoca mi era piaciuto un sacco, anche perché parla della mia categoria merceologica preferita. Dunque, orecchini super belli: uno*, due*, tre*
Due felpe grigie per affrontare le prossime settimane, Melidé e Espressoh
Marni ha fatto una versione fighissima della sua Trunk Bag* affiliazione
Moda da vedereTyler Mitchell, che è quello della copertina di Vogue con Beyonce e di 1 MONCLER JW ANDERSON, ha fotografo AOC per Vanity Fair. Avrete capito che ho una passione per entrambi e tra pochi giorni gli americani votano e che ansia
Sì, sto linkando un altro video di Harry Styles. Giuro che non vorrei 😅 ma è uno dei pochi rilevanti in tema moda, qui tutto sui suoi look
È uscita la campagna di "Epilogue", la presentazione digitale in streaming per 12 ore di Gucci dello scorso luglio con i dipendenti dell'ufficio stile come modelli. Alessandro Michele ha detto in proposito: «Ho rotto l'incantesimo che costringe i miei collaboratori a lavorare con passione su abiti che poi dovranno abbandonare, e ho chiesto loro di indossarli». Molti mi hanno chiesto su Instagram se non sappia più innovarsi. Per me non è mai stato così interessante. C'è anche una bella intervista by Alastair McKimm
Scuola e lavoro
Uno scorcio dalle scuole di moda, per vedere da vicino cosa significa essere uno studente oggi
Moncler cerca un producer, Getty Images uno junior assignment editor, Yam un digital copywriter