La prima volta che ho scritto di TikTok era l’11 febbraio 2020 e avevo aspettative molto alte sulla presenza della moda all’interno del nuovo social. Ero convinta che i brand si sarebbero riversati lì in massa, attirati dal target più desiderabile che ci sia, quello dei giovani e giovanissimi, e che tutto l’universo “video di moda” avrebbe subìto un’importante evoluzione. Di mezzo c’è stata la pandemia e la cosa ha parecchio incasinato le varie strategie, tanto che le poche cose diventate virali sono nate dagli utenti, trasportate da ondate esterne agli uffici comunicazione come la passione per il craftcore e un discreto interesse per tutto ciò che indossa Harry Styles - sì, sto parlando del
#70 C'è vita su TikTok
#70 C'è vita su TikTok
#70 C'è vita su TikTok
La prima volta che ho scritto di TikTok era l’11 febbraio 2020 e avevo aspettative molto alte sulla presenza della moda all’interno del nuovo social. Ero convinta che i brand si sarebbero riversati lì in massa, attirati dal target più desiderabile che ci sia, quello dei giovani e giovanissimi, e che tutto l’universo “video di moda” avrebbe subìto un’importante evoluzione. Di mezzo c’è stata la pandemia e la cosa ha parecchio incasinato le varie strategie, tanto che le poche cose diventate virali sono nate dagli utenti, trasportate da ondate esterne agli uffici comunicazione come la passione per il craftcore e un discreto interesse per tutto ciò che indossa Harry Styles - sì, sto parlando del