#110 Quanti vestiti dovremmo avere e altri dubbi amletici
federicasalto.substack.com
Oggi parliamo di una cosa di cui, ultimamente, la moda parla poco. Di vestiti. Perché, in effetti, a furia di campagne di comunicazione pazzesche (solo qui sotto Gucci HA HA HA, Balenciaga / adidas, ma c’è anche Marni x Uniqlo e chissà quante altre cose, considerando che siamo in settimana corta…), alla fine i vestiti sono un po’ messi da parte. Ovviamente sono l’obiettivo finale di tutti, chi vende e chi compra, ma restano lì, nell’angolo - nessuno ne parla più molto volentieri. C’è anche un tema culturale molto interessante, almeno per chi fa il mio lavoro: moltissimi editor, me compresa, hanno una preparazione che verte molto di più sul digitale, sulla comunicazione, appunto, piuttosto che sulla costruzione tecnica di un abito. Perché nelle scuole di moda il tecnico si insegna solo ai tecnici, e forse questo è un gran peccato (tanto che i ricordi più vividi dei miei 3 anni di styling sono quelli legati al corso sui tessuti e a un quaderno tipo Giovanni Muciaccia con il quale avevo imparato a distinguere i diversi jacquard e tutte queste cose qua).
#110 Quanti vestiti dovremmo avere e altri dubbi amletici
#110 Quanti vestiti dovremmo avere e altri…
#110 Quanti vestiti dovremmo avere e altri dubbi amletici
Oggi parliamo di una cosa di cui, ultimamente, la moda parla poco. Di vestiti. Perché, in effetti, a furia di campagne di comunicazione pazzesche (solo qui sotto Gucci HA HA HA, Balenciaga / adidas, ma c’è anche Marni x Uniqlo e chissà quante altre cose, considerando che siamo in settimana corta…), alla fine i vestiti sono un po’ messi da parte. Ovviamente sono l’obiettivo finale di tutti, chi vende e chi compra, ma restano lì, nell’angolo - nessuno ne parla più molto volentieri. C’è anche un tema culturale molto interessante, almeno per chi fa il mio lavoro: moltissimi editor, me compresa, hanno una preparazione che verte molto di più sul digitale, sulla comunicazione, appunto, piuttosto che sulla costruzione tecnica di un abito. Perché nelle scuole di moda il tecnico si insegna solo ai tecnici, e forse questo è un gran peccato (tanto che i ricordi più vividi dei miei 3 anni di styling sono quelli legati al corso sui tessuti e a un quaderno tipo Giovanni Muciaccia con il quale avevo imparato a distinguere i diversi jacquard e tutte queste cose qua).