#141 Il Met Gala degli show, Sofia, Vincent e gli altri
Hello! Cominciamo con le comunicazioni di servizio: domani vado in vacanza 🍾 Per questo saltiamo un sabato insieme. E poi, se siete d’accordo, andrei avanti fino al 22 luglio, che poi lo so che lasciate il telefono nella borsa in spiaggia (giustamente) e alla moda non ci pensate più fino a settembre.
Altra cosa importante, qui sotto trovate il Pitch Perfect di questa settimana, firmato da Linda Terrafino e dedicato al rapporto tra moda e letteratura. L’avete apprezzato tantissimo e vi confesso che questo spin off mi regala grande soddisfazione. Brava Linda!
Negli ultimi due decenni la moda e la cultura pop sono diventate intercambiabili, ma quello a cui abbiamo assistito è un nuovo grado di vicinanza.
L’ha scritto Rachel Tashjian sul The Washington Post riferendosi alla prima sfilata di Pharrell come direttore creativo di Louis Vuitton Men. Su Vogue, Giulia Di Giamberardino ha fatto un riassuntone in 12 punti che vi consiglio di recuperare per collegare tutti i puntini del mega evento. Da Stefano Pilati in passerella a una prima fila stellare che comprendeva Rihanna e Asap, Beyoncé e Jay Z, Tyler, The Creator e Kim Kardashian, dal Pont Neuf dorato al concerto post show, tutto ha fatto parlare, dimostrando che più risorse hai, più attenzione puoi conquistare (se sai farlo). A una cena qualcuno ha giustamente detto: era il Met Gala delle sfilate. E quel camouflage spixelato sarà ovunque, possiamo scommetterci.
Io che cerco sempre le emozioni al di là di tutto ho trovato che Pharrell e il gigante team che lavora alle sue spalle siano stati in grado di portare avanti l’eredità di Virgil Abloh, molto oltre le mie aspettative. Nonostante il mood Met Gala l’ho trovata una sfilata emozionante, e questo (per me) conta più di tutto il resto.
C’è il teaser di Priscilla, il prossimo film di Sofia Coppola. Da buona millennial sono una sua patita (anche di Greta Gerwig, giusto per aggiungere dettagli sul mio essere millennial e per spiegare tutti i link relativi a Barbie che ho messo qui in newsletter nelle scorse settimane).
A settembre uscirà anche un libro Sofia Coppola Archive: 1999-2023 e io sono pronta ad accoglierlo nella mia libreria.
Un pezzo molto carino della capsule collection molto carina di Marco Rambaldi X Twinset.
Alexandre Mattiussi, founder di AMI, è uno che ci sa fare con i casting: l’anno scorso in passerella c’era Audrey Tatou (🫶🏻), questa volta Vincent Cassel.
E con il prodotto, è uno dei pochi brand in passerella con un price point “medio”, à la Jacquemus. Marchi italiani che si candidano a riempire questo buco nel mercato ne abbiamo?
System Magazine, cioè a mani basse una delle mie top 3 riviste da sempre e per sempre, ha finalmente pubblicato tutto il suo archivio online. Ed ecco come passerò la mia vacanza.
Se come me non eravate al concerto di Florence and The Machine, Sara Moschini l’ha raccontato per noi.
Una volta, tanto tempo fa, ho fatto un colloquio per una posizione come Writer da We Are Social. Era stato particolarmente sgradevole e ricordo che, uscita dall’agenzia, non sapevo spiegare il perché. Odio certi termini utilizzati fino allo sfinimento, ma qui c’è solo un aggettivo che posso utilizzare nel provare a riassumere l’impressione che avevo avuto di quell’ambiente: tossico. Viola Stefanello su Il Post ha riassunto bene quello che sta succedendo con la chat degli 80, che è la chat in cui i dipendenti maschi di We Are Social classificavano le colleghe per la loro prestanza e che è solo un esempio di quello che succede in quel mondo.
Leggendo di questa storia mi sono resa conto di quanto fortunata sia stata a crescere professionalmente in un ambiente, quello della moda, che ha mille difetti, ma che esalta il lavoro femminile tanto quello maschile - manca qualche posto ai vertici, tra i CEO e i direttori creativi, ma penso che ci arriveremo.
È sempre doloroso assistere alla chiusura di un brand, lo è ancora di più quando a quel brand c’è un attaccamento emotivo. Christopher Kane era per la me studentessa stupendo, esattamente come tutto quello che arrivava da Londra in quegli anni (JW, Preen, Erdem…).
Eccoci arrivati alla fine, noi ci risentiamo tra due settimane, a meno che non decida di restare sul cucuzzolo della montagna. A presto 👋🏻