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Valerie Sara Tonolli's avatar

Sono entusiasta della partnership tra Levis’s e LaLaLand.ai per includere modelli diversi (seppur generati dall’AI), che facilitino persone come me (PoC per intenderci, anche se odio le etichette), ad avere un’idea migliore di come un capo di abbigliamento si abbini alla propria fisionomia. Trovo sia una strategia interessante anche per abbassare l’impronta ecologica dei brand e lo spreco che avviene attorno alla produzione di materiale fotografico prettamente da catalogo (sample che non possono essere venduti, emissioni causate dall’uso degli studi fotografici, consumi energetici causati dall’uso di cloud per immagazzinare ampie quantità di materiale fotografico e potrei andare avanti per ore). Per non parlare di come tutto questo possa aiutare brand con budget limitato ad ampliare la diversità nei loro di cataloghi. Trovo problematici i commenti che riducono la questione a “se vuoi essere inclusivo, paga modelli umani e stop”, come quello che si evince dall’articolo su The Cut e moltissime critiche sparse per il web. Sono giudizi fondati solamente sull’ego di pochi, invece di vedere il vantaggio di questa tecnologia a livello sistemico.

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