Una cosa che volevo fare da parecchio è mettere Marc Jacobs in questa newsletter. Fatemi essere un po’ di parte e dire subito che lo amo molto, come designer e per le sue posizioni all’interno del sistema moda, pure su Instagram. Al momento la sua posizione all’interno del sistema moda, dicevo, è piuttosto bizzarra. Qualcuno dice che è finito, ma io credo non lo sia affatto. O meglio, dipende da cosa intendiamo. Di certo Marc non ha finito di essere uno dei più grandi creativi della sua generazione. Allo stesso tempo, però, sembra aver smesso definitivamente di preoccuparsi delle regole commerciali - il che è piuttosto poetico ma, certo, bisogna capire come può proseguire un brand che non ha alcuna strategia per tenere le sue vendite a un livello almeno di sopravvivenza. Dunque oggi vi racconto brevemente (e con un sacco di link, in caso voleste approfondire) cosa è successo a lui e al suo brand e poi passiamo al succo del discorso: cosa vale la pena comprare oggi?
Marc è una testa matta. Lo è sempre stato, compresa la volta in cui ha presentato una collezione che omaggiava lo stile grunge sulla passerella del marchio Perry Ellis, provocando l’entusiasmo del pubblico e il suo licenziamento. (Sì, è la collezione di quel servizio fotografico che chi bazzica da un po’ dalle queste parti sa essere il mio preferito in assoluto). Anche Michael Burke, presidente di Louis Vuitton, di cui Marc Jacobs è stato direttore creativo dal 1997 al 2013, si lamentava del suo disordine creativo - “Marc was more focused on the moment, not on defining a more timeless woman. Literally a few days before the show, he could completely change his mind because it was not of this week. Nicolas does not work that way” ha detto per spiegare l’arrivo di Nicolas Ghesquiere.
Dunque, un creativo alla vecchia maniera. Il punto sta proprio qui. Marc è considerato uno dei più grandi creativi della sua generazione e quello che fa oggi è ancora rilevante dal punto di vista del prodotto (come la collezione primavera estate 2022 presentata in dieci look fotografati, senza sfilata). Eppure è commercialmente distaccato dalla realtà, tanto che è davvero difficile trovare le sue cose in vendita. E non è una cosa che è successa oggi. Già nel 2008 Ariel Levy raccontava la sua trasformazione fisica in un profilo uscito sul New Yorker e molto discusso, mentre alla vigilia della pandemia Aatish Taaser aveva ricostruito i passaggi della sua carriera sul New York Times.
Per riassumere. La sua dipartita da Vuitton era stata giustificata dal gruppo LVMH perché il designer potesse concentrarsi sulla crescita del suo brand che allora era ancora diviso tra la prima linea, Marc Jacobs, e la seconda, Marc by Marc Jacobs. Quest’ultima aveva conosciuto uno straordinario successo - io stessa in viaggio di maturità a New York sono andata a Bleecker Street, dove ha avuto fino a 6 boutique, poi la stessa area è entrata in crisi, e ho comprato una t-shirt che utilizzo ancora, un paio di jeans taglia 26 in cui conto di tornare entro il 2075 e la mitica penna rossetto che mi guarda dalla scrivania mentre scrivo.
Le cose non sono andate esattamente così. Il suo business partner l’ha mollato, la seconda linea è stata chiusa in una mossa strategica tra le più insensate di sempre, il numero di negozi è stato ridotto all’osso e tutti gli altri dettagli in questo pezzo del 2018. Poi ancora i direttori creativi sono diventati delle macchine da marketing e la pandemia ha fatto quello che ha fatto. Proprio con il primo lockdown è diventato chiaro che Marc se ne stava fregando. Ha spiegato in diverse interviste che il suo processo creativo prevede che lui e il suo team siano veramente ispirati da qualcosa e questo non era possibile chiusi in casa, così addio sfilate fino a data da destinarsi e nessun programma per il dopo-pandemia, per buona serenità di Bernard Arnault che ne possiede la maggioranza attraverso LVMH. Posso dire che bello vedere qualcuno che se ne frega delle regole?
Ecco allora un po’ di cose firmate da the one and only Marc Jacobs, difficili da trovare ma decisamente iconiche.
La Papillon Bag della collaborazione di Louis Vuitton con Takashi Murakami
La mitica mini pochette multicolor che Y2K spostati (sempre by Jacobs e Murakami)
La borsa Snapshot ormai best seller della fascia media (c’è anche sul sito ma se ne trovano tante in second hand)
La borsa di tela di Marc by, all’alternativa cool alla Pinko Bag
Anche la Tote bag pare che vada molto negli Stati Uniti, erede di quella qui sopra
La Speedy Bag in denim di Louis Vuitton - chi la riconosce?!
BONUS TRACK. Marc Jacobs Illustrated con le illustrazioni di Grace Coddington, non lo conoscevo e lo metto subito in wishlist.
Torniamo con i consigli degli ospiti, questa settimana abbiamo Arianna Roda, una delle persone più creative che conosco (guardate cosa sta combinando con i fiori ultimamente, sul suo profilo IG) e direi anche meglio vestite. Dunque, ecco la sua lista di cose belle che ha comprato, con una premessa che condivido in pieno:
Ciabatte di Dries Van Noten, “sono il mio ultimo acquisto, una nuvola di comodità”
T-shirt (ancora) Dries Van Noten. “Il mio personale omaggio alla mia volontà di investire finalmente del tempo sull’amore per lo styling…dei fiori”
Borsa Alice di āim, “Sarò di parte ma da quando ce l’ho non me la sono mai tolta!”
Borsa Musa di Moi Même, “Sono innamorata dal giorno che l’ho avuta in mano. Così chic, così moderna, forse perché la designer è tra le donne più eleganti mai incontrate. La chiusura si apre ed è uno specchietto!”
Collana di Pearl Octopuss.y, “Ho voglia di qualcosa di divertente e sarei per questa”
Ok, oggi sono andata un po’ lunga, mi è anche salita la nostalgia! Ricordatevi che sabato niente newsletter, sarò al mare. Ci risentiamo il 23, buon weekend 🐣
Iscriviti alla newsletter | Le puntate precedenti | L’elencone
Io, su Instagram | Sostenibilità time | I miei consigli di lettura su Amazon
Opinioni sui master di moda | Mappa dei vintage | Mappa dei negozi per bambini
Copyright © 2020 La moda, il sabato mattina | Graphics @ Studio pesca
Forse (e dico forse) la mia On Wednesday we wear pink preferita di sempre. Marc adoratissimo <3 corro a comprare il libro illustrato dalla Grace. Super as usual :)