#90 Old Money, what?
Dunque, il mio maggio è cominciato con un nuovo lavoro, il Met Gala, un sacco di email e, in generale, con uno shampoo di vita vera dopo due anni molto casalinghi. Scrivo di venerdì sera, stordita ed entusiasta per tutto quello che mi aspetta. Sono passati solo pochi giorni ma vedere da dentro una macchina così grande e che si sta rinnovando così tanto è davvero affascinante. Ma sono anche contenta di tornare in questo luogo digitale lento e accogliente, la newsletter. Questa settimana me l’avete ribadito in tantissimi, lo è un po’ anche per voi e io non potrei essere più felice di questo ❤️ Ora però bando alle ciance e via con tutto quello che ci dobbiamo dire, partiamo!
Una piccola comunicazione di servizio. Forse qualcuno si sarà reso conto che da un paio di settimane la versione premium della newsletter è bloccata, questo significa che non potete abbonarvi. Niente di grave, ho già minacciato (gentilmente) chi di dovere e spero si risolva nel giro di qualche giorno.
Un’altra piccola comunicazione di servizio. Ho visto le vostre candidature a Pitch Perfect. Le vostre MOLTE candidature a Pitch Perfect 😅 Almeno mi avete fatto superare la paura di non trovare nessuno che volesse farlo, ecco. A parte gli scherzi, ne sono felicissima, a qualcuno di voi ho già risposto ma non riuscirò a farlo con tutti, almeno all’inizio. Il primo dovrebbe uscire il 18 maggio.
Eccoci, ora partiamo per davvero. Se come me passate del tempo su TikTok non potete non esservi imbattuti nell’estetica Old Money (#OldMoneyAestethic) che, come spesso succede con questi trend molto digitali, mixa un sacco di reference apparentemente slegate tra loro, dall’estetica Loro Piana (lo vedete anche voi quel cappellino ovunque, vero?) all’Ivy League, da location alla @italysegreta a - e ci arriviamo - i brand che sfilano con le collezioni Cruise. Agevolo veloce moodboard in caso sentiste l’urgenza di abbracciare questa estetica:
È curioso osservare questo post covid e le sue conseguenze. Ne ho parlato poco tempo fa con Sara Maggioni, head of womenswear di WGSN, in un pezzo su Rivista Studio (n.50, in caso voleste recuperarlo): oggi più che mai la moda ha a che fare con la società, con quello che ci succede intorno. E così i viaggi esotici e avventurosi sembrano ancora lontani (la pandemia potrà essere sotto controllo ma i prezzi dei biglietti aerei non lo so sono affatto) mentre si ricomincia a pensare alle case per 12 persone in Val D’Orcia, alla barca a vela “così siamo sicuri”, a una dimensione ancora molto locale in cui mangiare un piatto di pasta al pomodoro con una vista mozzafiato davanti con indosso una camicia di popeline di cotone e un paio di occhiali neri super classici corrispondono all’aspirazione massima. Anche perché poi sappiamo bene che l’Italia è piccola e che quelle situazioni lì sono veramente #OldMoney.
In tutto ciò la spuntano curiosamente le sfilate Cruise. Quelle di cui dicevamo “basta, ci sono troppi eventi, sono inutili e dispendiose” e che ora, invece, tornano in un versione super mediterranea, si guardi al mega evento francofono di Emilio Pucci by Camille Miceli a Capri o alla sfilata sotto la pioggia a Montecarlo (ma con reali) di Chanel.
In calendario ce ne sono parecchie altre e vedremo se anche queste si inseriranno in questa specie di trend/estetica degli eventi. Però è interessante vedere come la moda post Covid ma senza Cina e perennemente alla rincorsa dei numeri (tanto che ora torna ad affidarsi persino agli Stati Uniti) sembri ripartire proprio da qui, e cioè da un lusso che vuole essere rassicurante, tradizionale, conservatore. Non c’è niente di nuovo, né nella tipologia di eventi né nel prodotto proposto. Anzi, c’è un rimando a quello che tutti conosciamo, e cioè il lusso fatto per pochi, il lusso della guardaroba da vacanza. Il lusso da Old Money.
CI VEDIAMO LÌ? Sabato 13 maggio mi trovate a Pensavo Peccioli, la kermesse culturale curata da Luca Sofri: io e Arianna Cavallo faremo qualche chiacchiera intorno a La moda, il sabato mattina. Se state pensando a un weekend via ci sono un sacco di altri incontri e Peccioli è super carina.
PEZZI BELLI DELLA SETTIMANA
È uscita la versione digitale del primo episodio del reportage La forma delle cose. L’ho curato io 🤓 (Marie Claire)
Non è proprio moda ma sapete che sono di parte e comunque è molto bella l’intervista di Tommaso Naccari a Ghali (GQ)
Il ricordo di André Leon Talley, a New York (The Cut)
È arrivato lo spiegone di cui avevamo bisogno, sulla moda per bambini (Il Post)
Mark Zuckerberg ha incontrato i leader della moda italiana (tutti uomini) (BoF)
Siamo nell’era più noiosa delle celebrities? (Refinery29)
MODA DA GUARDARE, LEGGERE E ASCOLTARE
Una delle cose più interessanti che ho letto a tema Met Gala è questo thread della storica Chrisman-Campbell a proposito dell’etica della scelta di indossare capi di moda storici (Twitter)
Una diretta da recuperare, Vanessa Friedman e Thebe Magugu (NYT)
Un grande classico YouTube, HauteLeMode commenta i look del Met Gala 👇🏻
SHOPPING LIST
Il monogram di Marc Jacobs è la mia nuova passione, anche perché c’è Fezco
Ultimamente per lo shopping mi faccio sempre più influenzare da autrici di newsletter, bisogna fare un po’ di ricerca per trovare quelle più vicine ai propri gusti ma poi grande soddisfazione (Worn in, Worn Out)
SCUOLA E LAVORO
Lo showroom Tomorrow cerca venditori ed è un’esperienza che io consiglio a tutti, soprattutto a chi fa il freelance e ha bisogno di un side job per mantenersi (io l’ho fatto per due anni). MyTheresa, invece, cerca un product coordinator
Vi ricordate il mio elenco dei corsi di moda? Ecco, Fashionista ha inaugurato la sua directory con tutte le scuole del mondo (Fashionista)
Ok, questa settimana lunga dieci anni finisce qui per me e mi dedicherò al mio ormai consueto weekend offline 🛋️ vi auguro una buona settimana e ci risentiamo sabato prossimo (ma anche su Vogue!).
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