#45 Colpi in canna
È passato del tempo dall'ultima volta in cui abbiamo parlato di numeri. E anche se è un filo presto per i risultati del Q1 (gennaio, febbraio, marzo) questa settimana mi è capitato più volte di parlare di "come sta andando la moda" e quindi lo facciamo anche qua. Non che io abbia particolari doti da chiaroveggente, anzi, ma visto che il mio lavoro consiste sostanzialmente nel rimbalzare da un approfodimento/proposta/informazione/intervista all'altro posso mettere in fila un po' di cose con voi. Prendiamola da molto lontano con una selezione di argomenti rilevanti per arrivare alla nostra conclusione.
I brand e le digital experience
Solo questa settimana Gucci e Farfetch hanno lanciato la loro esperienza di shopping dedicata a Off The Grid con contributo di quattro opinion leader (temo che la parola influencer sia ufficialmente in disuso), Bottega Veneta ha pubblicato il primo numero del suo magazine digitale, sfogliabile e interattivo, affidandosi allo user generated content per creare un po' di hype (e confermando il totale disinteresse a tornare sui social), Salvatore Ferragamo ha presentato il suo videogioco, decisamente più classico di quello di Balenciaga, con memory e i cruciverba. Potete approfondire le tre iniziative qui. Anzi, dovreste, così non perdete il filo 🤓
Le chiacchierate dei brand
Che non si dica più che la moda comunica solo per immagini perché io non ho mai letto né ascoltato così tanto. Della nuova strategia delle parole di Prada abbiamo già parlato, ma forse non dei tanti podcast nati nell'ultimo anno. Sapevate che Chanel ne ha uno, 3.55? Ma c'è anche quello di Dior, Dior Feminism, di Gucci, Gucci Podcast, di Diane Von Furstenberg, InCharge with DVF, e di Cartier, Cartier Confidential. Questa settimana Versace ha annunciato i Medusa Power Talks, serie di interviste al femminile che culmineranno in una chat su Clubhouse (ancora non c'è la data).
Piccola parentesi tecnologica: su Clubhouse per ora di moda se ne è sentita poca, giusto un paio di talk (uno di Giuseppe Zanotti e uno di The Attico) e la presenza fissa di Virgil Abloh in qualsiasi room mi capiti di imbattermi. Nel frattempo Twitter ha creato alla velocità i suoi Spaces e qualcuno si è già spostato di lì, mentre Instagram ha inaugurato le sue dirette a quattro proponendole come alternativa, oltre alle già presenti Messenger Rooms che ospitano fino a 50 persone. Non so voi, ma io dopo questo paragrafo un po' di ansia da digitale ce l'ho.
I balletti dei brand
Sarà un paragrafo breve, perché la moda e TikTok per ora non ce la possono fare. In un'app in cui gli influencer (forse qui si chiamano creators 🤔) hanno centinaia di milioni di follower Gucci a stento raggiunge il milione, mentre tutti gli altri si assestano su numeri troppo piccoli (Dior 867k, Jacquemus 167k, Burberry 86k, per esempio). Figuriamoci poi a parlare di engagement o di rilevanza sul social network. C'è un approfondimento su NSS, se volete. Io più di così non ce la posso fare, sorry 👇🏻
I product placement dei brand
Qui ci sono io che vi riassumo in un video quello che sta succedendo tra moda e serie tv. Anche Vanessa Friedman è d'accordo con me, FYI: dopo 13 mesi di pandemia possiamo dire che lo stile visto in binge watching ci ha attratto di più di quello delle passerelle digitali. Il product placement è una tipologia di pubblicità vecchia come il mondo, eppure mai abbastanza sfruttata dai brand. E infatti nei film e nelle serie, soprattutto se a tema moda, era tutto abbastanza disastroso (a parte santa Patricia Field, guardate questo video e partiamo con un rewatch di Sex & The City tutti insieme 👇🏻).
Tornando al PP, è senz'altro una grande opportunità, visti i risultati in termini di acquisizione di pubblico derivati da serie come Emily in Paris e Euphoria, sono sicura che ne riparleremo.
E insomma, siamo arrivati fino a qui per dire che nelle prossime settimane vedremo i risultati economici dei brand per la prima parte del 2021, ma non c'è da aspettarsi molto. Sono gli stessi brand ad aver ridotto di moltissimo la propria proposta di prodotto, sostituendola con attività di comunicazione e marketing collaterali, come quelle che vi ho riportato. Perché loro lo sanno meglio di noi: la realtà è che stiamo comprando poco e che a questo punto tutto dipende dalla campagna vaccinale. Quindi tengono i colpi in canna per la ripartenza. Nelle prossime settimane osserveremo da lontano i mercati di U.S.A e UK, già quasi pronti a ripartire, e attenderemo il nostro turno (sulla Cina bisogna fare delle distinzioni, ma ne ha parlato BoF). A sabato prossimo!
PEZZI BELLI DELLA SETTIMANA
Vogue Business ha pubblicato una storia interessante sulla Cina e sui suoi multibrand
Questa cosa del merchandising degli influencer mi sa che è solo appena iniziata
Su Harper's Bazaar Italia, Viola Stancati racconta come si è evoluta la tecnica della filatura
Jason Horowitz, Rome Bureau Chief del New York Times, ha intervistato Giorgio Armani per il numero di maggio di Vogue US e lo stilista ha parlato più chiaramente del futuro della sua azienda (non troppo ♥️)
Giorgio Armani by Annie Leibovitz, Vogue US
MODA DA SFOGLIARE, VEDERE, ASCOLTARE
Se ve la siete persa, qui c'è la diretta a tema decluttering con Giulia
Qui invece la prima puntata del podcast di Intrecci Etici (disponibile anche su Spotify), protagonista una nostra amica comune 😍
Se non lo avete ancora visto questo è imperdibile:
Chi segue questa sezione sa che Luke è l'unico YouTuber del mio cuore e sul Closet Tour di Chiara ha espresso un concetto che condivido: mi aspetterei di vedere da loro pezzi più pazzi, esclusivi e avant-garde e invece hanno sempre quelli più classici e banali. Ma forse perché (dice sempre Luke) i brand vogliono da Chiara e dalle altre semplicemente questo, cioè che invoglino il consumatore più basico, semplicemente orientandolo sul proprio marchio e sui modelli più classici
MODA DA COMPRARE
Alla ricerca del perfetto abito midi sostenibile, parte 3: a pois e in saldo di Amotea, tipo sottoveste di Rotate, un po' giappo ma verde di Samsøe Samsøe, in lino di Sezanne
Grace Wales Bonner è una delle designer emergenti più promettenti degli ultimi anni ed è uscita la sua nuova collabo con adidas
Gioielli da earpods, is it a thing? Coliac, Mara Paris, Delfina Delettrez
Questa settimana passione collane con le perline, su iO Donna. Però la più bella ce l'ho io, sorry! Grazie Elisa 💛
SCUOLA E LAVORO
Disclaimer, se state cercando figure da inserire o professionisti freelance (anche per singoli lavori) e volete che lo segnali mandatemi pure. Quelle condivise fino a ora hanno portato grandi soddisfazioni!
Il corso "Prove tecniche di giornalismo: lezioni per un manuale del mestiere" di Marco Damilano per Feltrinelli Education dura sei ore e ora è un po' scontato
Superfluid cerca un Art Director, Roy Rogers cerca un Digital Content Editor a Campi Bisenzio (Toscana), i-D un Digital/Motion Designer e un Video Editor
MODA DA GUARDARE
Altra settimana, altro servizio moda con celebrities pazzesco: cosa sta succedendo? In questo caso specifico (il nuovo numero di W) c'è di mezzo Sofia Coppola, e quindi direi che siamo in una botte di ferro. È stata uno dei miei primi amori e i suoi film, come tutte le cose a cui ti appassioni quando sei studente, sono ancora tra i miei preferiti (ovviamente Il giardino delle vergine suicide batte tutti).