Sarà un sabato un po’ anomalo. Avevo già riflettuto sull’aspettare la settimana prossima per parlarvi di Parigi: la fashion week è ancora in ballo, mancano diversi nomi importanti e mi piaceva l’idea di riflettere su tutto a giochi chiusi. Le notizie dall’Ucraina mi hanno poi fatta sentire un po’ incerta, ovviamente continuiamo tutti con la nostra vita ma, non so, non mi andava di postare come al solito, su Instagram. Mettiamoci anche che marzo mi fa anche sempre pensare al primo lockdown con tutte le sue conseguenze, individuali e collettive, e che ieri ho compiuto 32 anni (🥳). Insomma, mi è parsa l’occasione giusta per fare una newsletter diversa. E per parlarvi proprio della newsletter, del suo prossimo step e di uno strumento che da oggi sarà incluso per voi abbonati.
Il 2 maggio 2022 La moda, il sabato mattina compie due anni. Un anno fa oggi arrivavo alla fine del terzo mese di gravidanza, provata da nausee e ansie di ogni tipo. Stavo valutando di concludere il progetto della newsletter alla fine del suo primo anno. Mi dicevo che potevo considerarla un esperimento, che mi ero divertita, ma che mai avrei potuto portarla avanti, insieme alla maternità e a un lavoro instabile. Sapevo che non sarei riuscita a tenerla a metà, dedicarci solo il tempo che avevo, quando ce l’avevo, senza troppe aspettative - non sono proprio capace di “vedere come va”. In un momento di fragilità la sovraesposizione che ero andata a cercarmi (del tutto inconsapevolmente, a dire la verità, chi lo sapeva che vi sareste iscritti tutti!) mi tornava indietro tipo boomerang, facendomi sentire in balia dei giudizi - che poi chissà perché ci importa tanto di quelli che ci stanno sulle balle e dimentichiamo quelli di chi ci vuole bene.
E invece poi, come mi avevano promesso le tante mamme che mi hanno accompagnata nel corso dei mesi, rispondendo e sopportando le mie domande (vero, Silvia?), è arrivato il secondo trimestre e io mi sono sentita più pronta, più coraggiosa, più energica. In un attimo è arrivato maggio mi sono buttata tappando naso e occhi, senza sapere neanche io cosa facevo - qui devo ringraziare Valerio, che alla mia prima mail deve aver pensato che fossi matta e ora è un amico, grande ascoltatore e dispensatore di saggi consigli. Nel giro di qualche ora avevo trasferito baracca e burattini newsletteriani su un’altra piattaforma (spesso mi chiedete come mi trovo con Substack, BENISSIMO), decidendo che se proprio dovevo essere sovraesposta allora almeno avrei preso sul serio tutta questa cosa, provando a trasformarla in un lavoro. E così il 2 maggio 2021 ho aggiunto alla newsletter una versione a pagamento.
Parliamo di soldi. Ogni tanto qualcuno me lo chiede, sempre con un po’ di incertezza nella voce perché siamo italiani e chissà mai che la smettiamo di vergognarci a parlare di guadagni, come se fosse una colpa, soprattutto se i soldi arrivano da dei contenuti, magari digitali, ancora peggio se legati ai social. Qualcuno pensa che sia diventata milionaria, qualcuno che raccolga solo qualche euro a settimana, ora vi do le cifre così sfatiamo entrambe le leggende. Prima però un appunto sul modello di business che ho scelto, quello del far pagare chi legge. Conosco creator bravissime che ogni giorno producono contenuti di qualità ma che si sostengono tramite la pubblicità, perché quello è il modello di business che regna sovrano. Non è che non lo approvi in toto, ma sentivo che non faceva per me. Avevo letto in giro quanto fosse difficile convertire lettori non paganti in lettori paganti, ci sono un sacco di motivi che frenano le persone dal pagare i contenuti e io stessa valuto con attenzione dove investire, pur facendo questo lavoro. Eppure sentivo di voler provare, anche se senza grandi aspettative. Non mi sono detta “devo arrivare qua”, quanto piuttosto “speriamo che almeno una decina di persone si abboni” 🤪. Su circa 13000 iscritti nel giorno dell’annuncio si sono abbonati in quasi 400 e io sono cascata dalla sedia.
Avete presente Aldo in Chiedimi se sono felice e la citazione della pallina sul piano inclinato? Ecco, la scelta di proporre una versione in abbonamento è il mio piano inclinato e, da maggio scorso, la pallina ha cominciato a correre sempre più veloce. Oggi siamo 19,505 iscritti e 746 abbonati, il che mi permette di considerare la newsletter un vero e proprio lavoro. Ma non è solo questo. Quanto ho imparato sperimentando ogni settimana, valutando dove mettere un contenuto e come, accogliendo persone che mi leggevano per la prima volta e provando a convincerne altre a investire su di me? E quanto il considerare questa newsletter un progetto serio l’ha fatta diventare più seria anche agli occhi degli altri, facendo venire voglia agli addetti ai lavori di affidarmi qualcosa da fare? Non è tutto dorato, ovviamente. Ci vuole tanto supporto intorno, famiglia, amici, colleghi. E ci vuole continuità, presenza, efficacia e a volte sono semplicemente stanca. Però mi sono regalata la migliore opportunità possibile.
Ma perché vi sto dicendo queste cose? Perché mancano due mesi esatti ai due anni di questa newsletter e, indovinate un po’, non ho intenzione di chiudere baracca e burattini. Anzi, ecco qui il prossimo step. Il mercato del lavoro per i giovani giornalisti (aspiranti e non) fa schifo. Anche le scuole non se le cavano un granché, producendo fashion editor in erba con poco spirito critico. I prezzi sono girati, li sapete, sono scandalosi. Quando mi chiedete se vale la pena fare questo lavoro mi si stringe lo stomaco. Quindi, quello che voglio fare è provare a cambiare un po’ le cose.
Qui è dove arrivo al punto 🥁🥁🥁 Il mio obiettivo entro maggio è di raggiungere i 1000 abbonati per poi aggiungere un nuovo appuntamento nei due mercoledì in cui non esce On Wednesdays we wear pink. Due mail al mese in cui ospiterò altre voci, supportandole con l’editing e, ovviamente, retribuendole. Voci da cui cercherò storie diverse da quelle che posso offrirvi io creando un circolo che dia qualcosa di nuovo a tutti: a me la possibilità di far crescere il progetto, ai giovani giornalisti di scrivere per 20,000 (quasi!!) lettori, a voi che leggete di scoprire nuovi argomenti. Il nuovo appuntamento, se ci sarà, sarà disponibile per tutti perché è importante che chi scriverà abbia la platea più ampia possibile, per farsi conoscere e (spero!) trovare nuove opportunità di lavoro. Non lo so se ci arriviamo, sono sincera, è una scommessa esattamente come quella dell’anno scorso. Però io sono qui per sperimentare e dall’altra parte ho trovato dei lettori fantastici che mi fanno sentire libera di farlo. Non avrei potuto chiedere di meglio. Voi direte: che c’entro io che già sono abbonato? Niente, volevo solo condividere con voi tutto questo. Se volete potete inoltrare questa mail a qualcuno che pensate potrebbe apprezzarla e decidere di abbonarsi a sua volta. Per qualche giorno, tra l’altro, l’abbonamento annuale sarà scontato.
Infine, una cosa per voi. Si chiama ELENCONE ed è un documento drive ma soprattutto una specie di enciclopedia dei marchi con molte informazioni relative (se sono su TikTok, dove producono, se e come producono responsabilmente e non solo). Anche qui, è un esperimento. Io lo uso moltissimo per le mie ricerche, così ho pensato di tirarlo a lucido e renderlo disponibile per voi che magari tramite questo scoprirete un nuovo brand di gioielli made in Italy, solo per fare un esempio. Dunque, enjoy e fatemi sapere come vi trovate.
Disclaimer n.1 Se siete un brand e volete far parte del magico ELENCONE probabilmente ci siete già 🤩 Potete comunque mandare la vostra richiesta al mio solito indirizzo (federica.salto@gmail.com) includendo già le informazioni di base e inserendo nell’oggetto “ELENCONE”, così non me le perdo.
Disclaimer n.2 Alcuni di voi ricevono le newsletter riservate agli abbonati perché hanno donato una tantum in precedenza, quando non esisteva una versione a pagamento ma solo la possibilità di donare. Sarebbe bello se voleste rinnovare il vostro supporto, in caso rispondetemi direttamente a questa mail 🤍
PEZZI BELLI DELLA SETTIMANA
Realizzare che c’è davvero una guerra è straniante ma necessario. Giulia Pacella, insieme a Elena Diachenko, ha raccolto alcune testimonianze (Elle)
Il marchio ungherese Nanushka ha smesso di vendere in Russia ed è una decisione coraggiosissima (Vogue Business)
Perché tanti stanno ancora vendendo, mentre i russi cercano di mettere al sicuro i loro soldi (BoF)
La surreale settimana della moda di Milano (Rivista Studio)
MODA DA GUARDARE, LEGGERE E ASCOLTARE
Alessandro Michele a Che Tempo Che Fa e sì, ci piace la moda in tv (inizia a 2:10:00) (RaiPlay)
Foto della Milano Fashion Week diverse dal solito (i-D)
Le illustrazioni dalle sfilate di Jacqueline Ostermann, meravigliose
SHOPPING LIST
Posso dire che Giulia ha svoltato con questi format? (Instagram)
SCUOLA E LAVORO
Adoro questa rubrica e casca a puntino con la newsletter di oggi, come trasformare il desiderio di essere freelance in realtà (The Cut)
Gucci cerca un graphic designer, Zalando un city manager a Milano, Loro Piana un pr manager, Moncler un digital art director
BONUS TRACK. Ho firmato la lettera aperta di 1 Granary per invitare le fashion houses e non solo a prendere posizione contro la Russia. Se volete farlo la trovate qui.
Siamo arrivati alla fine, pensatemi un po’ perché oggi terrò particolarmente d’occhio il counter degli abbonati 🚀 In ogni caso ci risentiamo sabato prossimo con il punto su questo fashion month, buona settimana e grazie sempre per il vostro supporto!
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Complimentiiiii 🎊💕🎊💕
Ciao Federica! Ho mandato un messaggino a tutte le mie amiche per sapere se sono iscritte o meno alla tua newsletter :) se non è fedeltà questa!! E auguri in ritardo. Alla prossima newsletter