#94 Contenuto cercasi
Questa newsletter è nata d’istinto in un momento in cui si sentiva una forte esigenza di cambiamento rispetto al contenuto. Io stessa scrivevo di moda già da tempo e probabilmente i contenuti che creavo non erano granché diversi da quelli di questa newsletter. C’era però un’attenzione diversa intorno alla moda e ai suoi meccanismi. I cambi di direzione creativa, le strategie di comunicazione, le dinamiche di evoluzione delle tendenze, il successo (e l’insuccesso) dei prodotti erano argomenti che interessavano per lo più agli addetti ai lavori - e mica a tutti, a dire la verità. Se posso sintetizzarlo in una frase, c’era una sorta di indifferenza latente nei confronti della moda e del suo funzionamento.
La pandemia ha invece puntato un riflettore enorme sulla moda, un po’ perché in un momento di blocchi e forte crisi economica è emerso in fretta quanto l’industria sia fondamentale per l’economia italiana, un po’ perché il sistema attraverso il quale la moda funziona è ampio e molto articolato, globale e locale per dirla con una formula sempre più frequente, e nel momento in cui il suo meccanismo si è inceppato ha avuto molte conseguenze. Dunque quando l’attenzione è stata più ampia sul tema è “bastato” trovare un canale giusto, prima Instagram e poi questa newsletter, per far arrivare il contenuto a chi era interessato. Non ne sto sminuendo la forza, anzi. È stato un momento importante e interessante, tanti altri giornalisti del mio settore hanno cominciato a sperimentare e anche le riviste, che fino a poco prima avevano faticato a cambiare, appesantite da dinamiche e costi, oggi sono molto diverse da com’erano pre-pandemia.
Ed ecco che arriviamo a oggi. Sono parecchie settimane che mi guardo intorno, sfoglio le riviste nelle loro vesti, scrollo gli account Instagram dei miei colleghi, faccio ricerca di fashion commentator su TikTok. Non è un affare soltanto modaiolo, quello della riflessione sui contenuti. Ne ha scritto poco fa Valerio nella sua Ellissi, in una bella puntata in cui ha spiegato lo user needs model di BBC. E poi c’è Scrolling Infinito, un “libro che ha la forma di un sito” e che è può essere considerata una vera Bibbia per chi fa questo lavoro o ne è incuriosito, scritto da Andrea Girolami. Ma torniamo al nostro campo di azione. Ho chiesto alle ragazze del corso che sto tenendo per IED Roma dove fruiscono contenuti di moda e la risposta è stata univoca, Instagram. Con qualche nota interessante: “non so chi altro seguire oltre i soliti”, “parlano tutti degli stessi argomenti”, “poi se c’è qualcosa che voglio approfondire vado su un sito, ma sempre attraverso Instagram”. La notizia, insomma, è diventata più che breve, direi essenziale. Ecco il perché del successo di un account come @stylenotcom: semplicemente, tutti cercavamo un modo per acquisire in modo facile e veloce le informazioni di base, con la comodità di un formato grafico iper riconoscibile.
Ma cosa c’è oltre le news? “In un mondo dove l’informazione procede a ciclo continuo saper distinguere il segnale dal rumore è un’abilità indispensabile alla sopravvivenza”, scrive Girolami. Tutti vogliamo quel segnale. La nostra attenzione è così frammentata da essere quasi spaventati all’idea di concederla, per timore di essere delusi. Eppure restiamo curiosi, bisognosi di contenuti di qualità, approfondimenti. Ecco perché funzionano le review intricate di Osama Chabbi, i pezzoni di Silvia Schirinzi, i commenti infiniti di Haute Le Mode e le chiacchierate esperte di Mariella Milani. Velocissimo e lentissimo dunque. Sono i due estremi che funzionano mentre tutto ciò che è a metà, non chiaro, non definito, si perde via.
Infine, c’è un treno che sta partendo e lo saprà bene chi come me ha già la nuova visualizzazione di Instagram e non disdegna una mezz’oretta al giorno su TikTok. È quella della moda formato video (ma bella, non come quella che si è vista fino a ora). Ne riparleremo.
COSE CARINE A CUI STO LAVORANDO*
Ho raccontato un po’ del numero di giugno di Vogue. Bloc-notes è anche in versione web con più foto e link
Settimana prossima Lorenzo Bises racconterà gli appuntamenti più interessanti della moda al Fuorisalone. Intanto sono online i suoi itinerari, per prendere spunto per i vostri giretti
*Perché non sia mai che passi qualche settimana senza che aggiunga o modifichi le categorie di questa newsletter 🤓
PEZZI BELLI DELLA SETTIMANA
L’incredibile storia di come Levi’s abbia saputo rinnovarsi negli ultimi anni e i suoi piani per il futuro (BoF)
Una testimonianza americana su quanto la disponibilità di abiti (da sposa, in questo caso) oltre le taglie conformi sia soprattutto una questione di costi (The Cut)
La celebrity stylist Kate Young a proposito dei red carpet del Festival di Cannes (Harper’s Bazaar)
Perché amiamo ancora tanto Marylin Monroe? (CR Fashion Book)
MODA DA GUARDARE, LEGGERE E ASCOLTARE
4 tiktokers con stile da vendere (Dazed)
Vabbè, Winona by Harley Weir x Marc Jacobs (ehi, c’è una newsletter su Marc!)
Anche in The Debrief si parla di vestiti per le vacanze (Spotify)
Una mega carrellata di inviti alle sfilate 👇🏻
SHOPPING LIST
Ok i prodotti, ma chi mi spiega come si fanno i Botticelli Hair? (NSS)
Ed ecco finalmente la lista di idee shopping per i maschi (On Wednesdays we wear pink)
SCUOLA E LAVORO
So che è un momento caldo per gli studenti che stanno decidendo cosa fare l’anno prossimo: rimetto qui la mappa dei master e quella dei corsi triennali, oltre che le opinioni sui master (potete mandarmi la vostra anytime a federica.salto@gmail.com)
5 consigli utilissimi per chi sta pensando di creare una newsletter raccolto da Nicolas Lozito per scuola Holden 👇🏻
Eccoci arrivati alla fine, vi lascio alla seconda metà di questo weekend lungo, ci sentiamo presto, molto presto 🔮
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