#16 Stile personale
Bentornati a chi c'era già e ciao ai nuovi, grazie di essere qui!
Che siate o non siate appassionati di moda, ogni mattina vi tocca alzarvi dal letto, aprire l'armadio e pensare a cosa indossare (forse negli ultimi tempi avete potuto scegliere di non farlo ma non so se sia un bene, ve lo dico seduta nella mia iconica tuta Domyos). È quindi abbastanza probabile che abbiate passato una grossa fetta della vostra vita a pensare al vostro look. Se poi avete più di trent'anni, forse lo fate più ora che una decina di anni fa, quando eravate meno consapevoli del fatto che l'abito fa il monaco, eccome. Magari semplicemente non vi ritrovavate ogni due per tre nelle stories di qualcuno per poi pensare "ma non potevo mettermi qualcosa di decente stamattina?".
Parliamo oggi di stile personale, o meglio, di come provare a individuare il proprio stile personale. Non è che ci sia una formula magica, eh. Se così fosse, e considerata l'infinità di articoli, guide, programmi TV che abbiamo a disposizione, dovremmo vestirci tutti come dei piccoli Gregory Peck e Marlene Dietrich. Ma non è andata così, evidentemente.
Come mi avete segnalato, Andrea suggerisce di cercare la propria "uniforme". È vero e la si sviluppa nel tempo. Non deve per forza corrispondere a un solo look, ma a una piccola serie di abbinamenti intorno ai quali girerà tutto il vostro guardaroba. I capi e gli accessori possono (e devono!) essere intercambiabili, ma alla fine il risultato non vi porterà lontano dallo stile con cui vi sentite più a vostro agio. E come si trovano questi abbinamenti? Una sola parola, ripetuta all'infinito: RICERCA, RICERCA, RICERCA.
A meno che non abbiate una personalità eclettica, fantasiosa e fuori dagli schemi (in questo caso, beati voi) dovete dare forma al vostro gusto personale attraverso una lunga stratificazione di riferimenti estetici (un look visto in un film o una serie tv, una determinata collezione del nostro stile preferito, un post dalla vostra homepage di Instagram). Dove trovare questi riferimenti? Ovunque, ma io preferisco i siti dei femminili e i blog. Un po' di cose sparse:Su iO Donna trovate le rubriche di Stella Romoli a tema moda e cinema, qui i cult dai film anni '70 che tornano di tendenza per l'autunno 2020Tra le mie gallery vintage preferite ci sono quelle di Vogue UKAccount IG veramente fighi: theclassicdarling, loveforthepast, retrojournal, 90stapesSu models.com trovate i servizi fotografici delle rivistePoi, ovviamente, ci sono i libri.
Come mettere in ordine tutte queste immagini? Nel 2010 è nato santo Pinterest e io ci ho passato ore e ore, forse può ancora essere utile. Oppure fate la stessa cosa su Instagram (gli elementi salvati possono essere suddivisi in cartelline).
Ora, poniamo che siate arrivati vivi fin qui: non vi resta che comporre il vostro fantastico guardaroba. Con ogni probabilità avete già molti vestiti e accessori, ma ora dovrebbe essere più semplice riconoscere cosa davvero corrisponde al vostro gusto personale e cosa no. Prima di buttare via tutto (no buttare, donare, oppure vendere) siate obiettivi: quante probabilità ci sono che nella vita reale vi vestiate ogni giorno ispirandovi alla vostra icona di stile? Magari tante, ma è comunque il momento di fare qualche compromesso. Tipo: io amo alla follia gli abiti tutti ruches e ricami di Simone Rocha o Erdem o Preen e vorrei tanto vestirmi come una sciura freak britannica ma non è che poi l'abbia mai veramente fatto, quindi i jeans modelli Ribcage di Levi's che so, dopo anni di modelli di jeans sbagliati, che sono quelli con cui mi sento più a mio agio me li tengo. Magari ci abbino un paio di orecchini pazzi di Simone Rocha o Erdem o Preen e mi sento pienamente soddisfatta.
Chloë Sevigny, mi vesto come lei solo nella mia testa
Pezzi belli di questa settimana
In Italia e non solo cominciamo a chiederci come sarà tornare al lavoro. Vanessa Friedman ha rispolverato il termine "workleisure" per immaginare il nuovo guardaroba dei tanti che non torneranno in ufficio, almeno per ora
Uniqlo ha annunciato il ritorno della collaborazione con Jil Sander (la stilista, non il brand che non è più di sua proprietà e che oggi è guidato da Luke e Lucie Maier). Non ci sono ancora immagini, ma qui l'intervista alla nostra tedesca preferita
Ci sono un bel po' di aggiornamenti sulla NYFW che sarà praticamente inesistente, ma ne riparliamo
Moda da vedere e da ascoltare
Continua il mio sforzo nell'apprezzare la sezione moda di YouTube che questa settimana propone la rubrica "Beauty Secrets" di Vogue US, protagonista Alexandria Ocasio-Cortez. È la più giovane parlamentare eletta al congresso americano e sa come parlare di stile e dintorni
Moda da comprare
Sono in vendita le Birkenstock in collaborazione con Stüssy: un modello (Boston), due versioni colore (Bone e Anthracite)
È arrivata la collezione autunnale di COS, bella e fotografata benissimo da Jack Davidson (i protagonisti della campagna non sono solo modelli ma anche artisti, attivisti e creativi)
Levi's ha lanciato la linea di jeans Wellthread, realizzata con cotone organico e Circulose®, un materiale innovativo ricavato da vecchi jeans usati
Moda da comprare / MyTheresa Edition
I saldi di fine stagione sono la gioia degli smanettoni: bisogna armarsi di pazienza ma si trovano cose interessanti.
Un paio di jeans di Saint Laurent a 210 euro, gli Ultravox di Prada a 224, un abito da sera ma non troppo di Rotate a 126Tornando al workleisure: la T-shirt perfetta, un pull leggero e uno più pesante, un paio di jeans comodi, what else?
Va bene, gli stivaletti dell'autunno sono questi: Jil Sander, Bottega Veneta, Proenza Schouler* affiliazione
Moda da guardare
Poche cose sono importanti nella moda come il September Issue, da sempre il numero più importante dell'anno per le riviste femminili. E il numero di settembre di Vogue US è piuttosto esplicativo di quante cose sono cambiate, con i dipinti di Kerry James Marshall e Jordan Casteel al posto della solita celebrity super glamour (il tratto più distintivo della linea editoriale di Anna Wintour). Qui la storia del making of, qui invece le cover dei numeri di settembre delle altre edizioni di Vogue, tutte collegate dal tema della speranza.
La copertina del numero di Vanity americano, invece, è dedicato a Breonna Taylor, la 26enne di Louisville uccisa lo scorso marzo da alcuni agenti che avevano fatto irruzione nel suo appartamento.
Last but not least, Vogue Italia. 100 cover con altrettanti protagonisti, presentati su Instagram con uno statement: "una celebrazione della diversità e dell'unicità, un desiderio di rinascita che, una volta stampato, diventa un'esperienza collettiva".