#36 Tutto su Kim
Bella. Brutta. Stupefacente. Vecchia. Interessante. Noiosa. In tempi di isolamento le fashion week hanno dato il via a una conversazione senza fine su ogni singola presentazione. Panel lunghi ore, stories dai copy brillanti, review chilometriche, twitter definitivi.Tutto, per esempio, su una sola sfilata da 19 look e senza ospiti, quella di Fendi. Dopo averli letti, ascoltati, fatti passare su Instagram, però, non è che proprio avessi le idee chiare. E quindi l'unica soluzione era capire qualcosa di più su Kim Jones. Partiamo.
Al marasma di informazioni di cui accennavo ho aggiunto praticamente ogni intervista che abbia mai rilasciato e i 5315 post che ha pubblicato su Instagram: praticamente mi sembra di conoscerlo da sempre. A parte tutto sento di poter dire Kim Jones è una persona socievole. E già non è poco. Se c'è una cosa oggettiva nella moda è che il tuo successo dipenderà molto da quanto sarai un buon pr. Questo significa molte cose, anche che di solito il lavoro si trova per passaparola. Negli ultimi anni per un designer corrisponde anche a una nuova equazione: più amici, più collaborazioni. E per un brand più collaborazioni, più amplificazione, più soldi.
Poi, quando Jones parla con i giornalisti è super loquace ma anche piuttosto dritto nelle sue esternazioni, estraneo a certi snobismi. Su Instagram posta con un approccio un po' bulimico, ma non da boomer: i contenuti sono generalmente curati, sa quello che fa ma allo stesso tempo è spontaneo. Insomma, pare uno easy.
Nell'account Instagram di Kim Jones c'è anche questa foto.
Ci sono tantissimi animali. Ama particolarmente i cani, una passione condivisa con l'amico Lee Alexander McQueen (per cui ha anche lavorato) e con Christian Dior, il fondatore della casa di moda di cui guida la linea maschile dal 2018. Proprio i cani, insieme ai fiori, altra grande passione di Dior, sono i temi da cui è partito Jones con lo show di debutto a giugno, dopo soli tre mesi nella nuova posizione. Questa cosa di cominciare subito è generalmente abbastanza traumatizzante, remember Dior&I?
Eppure lui ha detto di averla vissuta molto tranquillamente ed ecco un altro pezzettino che può esserci utile. Kim Jones è già stato mille cose diverse, ama intraprendere più strade contemporaneamente, ha passioni opposte (tipo che è un grandissimo collezionista di sneakers ma anche di libri antichi), pare non fare un plissé neanche per essere residente a Londra e avere un ufficio a Parigi e ora anche uno a Roma.
Chi fino a ieri lo ha associato solo allo streetwear (tipo io) ora faccia un respirone e legga il seguente elenco di cosa è già stato Kim Jones fino a ora:un bambino globetrotter - suo papà è idrogeologo e la sua famiglia si è spostata molto per seguirlo, hanno vissuto in Ecuador, in Africa e nei Caraibiuno studente appassionatissimo della scena britannica. Ha citato più volte come riferimenti Rachel Auburn, Christopher Nemeth, Bodymap e Judy Blame (quando poi è arrivato da Vuitton e a pochi anni dalla morte di Nemeth gli ha dedicato alcuni capi, realizzati in collaborazione con Blame)il fiore all'occhiello della Central St. Martins, con John Galliano che si è comprato metà della sua collezione di diplomaun fan di Amanda Lear e di tutta la cultura queerun collezionista dei capi di Leigh Bowery. Più in generale un grandissimo collezionista di abbigliamento, grazie all'amicizia (quando uno è socievole!) con Steven Phillip, proprietario del negozio Rellikuno stylist per Arena Homme + e i-D, insieme a niente di meno che Alasdair McLellanil migliore amico di Lily Allenil cocco (ancora!) di Lulu Kennedy, la founder di Fashion East & MANun giovanissimo consulente per Hugo Boss, Topman, Umbro, Mulberry, Icebergun grande amico (!!) di Michael Kopelman, proprietario di Gimme Five che gli ha insegnato tutto sulla cultura streetun fan di Star Warsun appassionato del Bloomsbury Set, gruppo di artisti londinesi nato nel 1905, comprensivo di Virginia Woolf. Possiede una grande collezione dei loro libri e opereil direttore creativo di Alfred Dunhill, dal 2008 al 2011E dobbiamo ancora parlare di Vuitton! È stato a capo della linea maschile dal 2008 al 2011, poi è andato da Dior (pare con la promessa di qualcos'altro poco dopo, tipo una linea femminile, e pare dopo aver rifiutato Versace). Qui arriva la parte celebre della sua carriera, quella in cui ha creato la collaborazione più famosa tra moda e streetwear (con Supreme) e aperto la strada a un nuovo protagonista dell'industria, suo successore e (avevate dubbi?) amico, Virgil Abloh. Ma andiamo a Fendi se no ci vuole anche domenica per leggere tutta la newsletter.
Quanto era bello il 2017, con tutta quella gente?
Prima di arrivarci però ci serve sapere che Fendi è il suo primo lavoro con l'abbigliamento femminile (quello che gli avevano promesso?), anche se alla St. Martins aveva studiato womenswear e non sembra uno che si possa accontentare di fare una delle due cose. La sua unica incursione nella moda donna è l'uscita finale dell'ultima collezione maschile per Vuitton, mano nella mano con le amiche (!!) Naomi Campbell e Kate Moss in trench logati realizzati per l'occasione.
Siamo arrivati fino a qui con qualche informazione in più per provare a capirci di più sulla sfilata Haute Couture primavera estate 2021 di Fendi. Ma, soprattutto, per capire le parole che ha usato Bernard Arnault, proprietario del gruppo LVMH di cui fa parte Fendi (così come Dior, Louis Vuitton e molti altri marchi), per annunciare la nomina sei mesi fa: «Kim Jones è un grande talento e da quando è entrato a far parte della nostra realtà ha continuamente dimostrato la sua capacità di adattarsi ai codici e al patrimonio delle case LVMH, rivisitandole con grande modernità e audacia. In Fendi, sono convinto che la sua visione e passione contribuiranno fortemente al successo delle collezioni femminili».
Attenzione su questo. LVMH ha appena pubblicato i risultati del quarto trimestre del 2020: l'intero fatturato è diminuito del 2% negli Stati Uniti e del 24% in Europa, mentre è cresciuto del 21% in Cina. Dior e Louis Vuitton hanno trainato gli altri e il direttore finanziario Jean-Jacques Guiony ha detto che più i marchi sono grandi più tendono a riprendersi velocemente. Ecco perché Fendi deve essere grande. E se Kim ha fatto volare Dior e Vuitton, perché non dovrebbe far volare anche con Fendi?
Per la collezione di debutto, presentata mercoledì scorso in digitale e girata a Parigi, si è circondato dei suoi amici (era qui che volevo arrivare). Alla vigilia della sfilata è uscito su British Vogue un servizio fotografico scattato nella sua nuova casa a Rodmell, in mezzo alla campagna del Sussex, e un'intervista collettiva. La modella Adwoah Aboah ha detto: «Quello che amo di più di Kim è la sua capacità di portare la famiglia ovunque vada. Mantiene intorno a sé una gamma così ampia di persone - artisti, musicisti, giovani, tutti - motivo per cui il suo lavoro continua a rimanere così rilevante. Trova ispirazione ovunque».
Quella nuova casa a Rodmell Kim l'ha comprata perché è vicina a quella dove ha passato una parte della sua infanzia. E a quella di Virginia Woolf. Ecco dove nasce l'ossessione per il Bloomsbury Set, che poi è diventata il punto di partenza per la creazione della collezione Couture. Un gruppo di persone affiatate che collaborano per creare qualcosa insieme: Kate Moss ha lavorato agli accessori. Abiti che riguardano le personalità di chi le indossa: quello di Adwoa che a un certo punto si trasforma in blazer nato, tra l'altro, da uno schizzo di Karl Lagerfeld del 1990. Orlando che cambia sesso nel romanzo della Woolf: la couture non è solo femminile, ci sono anche gli uomini. Il matriarcato: le donne della famiglia Fendi, Delfina e Leonetta in passerella.
Kim Jones ritratto nel set della sfilata di debutto da Fendi
Ok, ora via con i commenti 💁🏻♀️💁🏻♀️💁🏻♀️ Se poi volete recuperare altre informazioni sulla Couture potete andare al riassunto su Instagram e/o al mega recap su iO Donna. E poi c'è Ale con una serie di interviste su cosa significa fare l'Haute Couture a distanza, da leggere!
P.S. Settimana prossima tutta vita! Se vi va mi sentite lunedì alle 18 su RDS Next mentre martedì torna sostenibilità time con Silvia, come sempre alle 19 sui nostri profili Instagram. Qui potete recuperare le dirette precedenti.
Moda da leggere
Cos'è il retro-futurism
Se su Fendi qualche puntino l'abbiamo messo lascio AZ Factory, il nuovo brand di Alber Elbaz finanziato dal gruppo Richemont, a colleghi molto più esperti di me: Vanessa Friedman e Tim Blanks
HypeBae ha raccontato il successo delle mistery box di Heat, una delle tante idee geniali di quest'anno
Moda da sfogliare, vedere e ascoltare
Lucia e Lorenzo di LUMA video hanno prodotto attraverso una campagna di crowdfounding Intrecci Etici, documentario indipendente che racconta alcune realtà sostenibili italiane. Immagini bellissime, storie ancora di più! È disponibile su Infinity TV
Nicolas Ghesquière passa in rassegna i punti salienti della sua carriera in questo video di Vanity US ⬇️
Moda da comprare
Su iO Donna ho raccontato la storia bellissima di Francesca e Serena che hanno mollato il loro full-time-job per costruire un marchio tra l'Italia e la Tanzania, Endelea
Su MyTheresa ci sono un po' di pezzi fighi di Kwaidan Editions: slip dress pazzo, camicia crinkled, blazer oversize
Olivia ha selezionato cinque brand coreani da conoscere
Oggi escono le Reebok Tabi con Margiela
Alice Pons è una giovane designer italiana e i suoi corsetti sono pazzeschi
Moda da studiare (e per lavorare!)
"Money Diaries" è una delle mie rubriche preferite di Refinery29. Quanto ci vorrebbe una cosa così anche in Italia!?
Bally cerca un Online Content Coordinator, Versace un Wholesale Area Manager, Marni un Social Media Marketing Manager
Moda da guardare
Quando arriva un nuovo direttore/direttrice in un giornale ci vuole naturalmente qualche tempo prima che la nuova linea editoriale sia chiara e definita. L'Harper's Bazaar di Samira Nasr sta prendendo forma e sul nuovo numero c'è una bella storia sull'upcyling di Katherine Ormerod con le foto di Charlie Engman e lo styling di Becky Akinyode. Se volete conoscere meglio Samira c'è panel di Bof Voice dello scorso dicembre e questo è il suo Instagram.