Aspettavo una settimana scarica di notizie da un po’, in effetti. Alla fine sono passati dei mesi da quando ho cominciato a prendere nota delle newsletter a cui mi affezionavo man mano, e ho finito per esagerare. Anche perché - almeno questa è la mia esperienza - alla fine sono poche quelle a cui rimaniamo davvero fedeli e a cui dedichiamo diversi minuti della nostra settimana con continuità (poi una buona parte del nostro tempo la passiamo a guardare stories in modo totalmente passivo, ma questo è un altro discorso).
Non ho un’idea precisa del perché le newsletter piacciano così tanto in questo momento. Credo che c’entri molto un distacco diffuso dall’informazione online intesa come “notizie su un sito”. Sono mesi che ossessiono tutti i miei amici con la domanda “ma tu li leggi i siti?” e la risposta è spesso negativa. Questo non significa che non fruiscano informazioni in altri modi, principalmente attraverso Instagram e le newsletter, appunto. Subito dopo, podcast e Twitter.
Quello che piace a me delle newsletter è la verticalità: so che cosa trovo. Questo mi permette di non perdere tempo in argomenti che non mi interessano. Allo stesso tempo, però, spesso mi trovo a surfare sui miei siti preferiti, semplicemente alla ricerca di cose di cui non mi interesserei mai in modo diretto. E poi, a differenza dei siti (ma non dei blog, quella però è ancora un’altra storia), le newsletter creano un rapporto più empatico tra autore e lettore. Conosco il viso e la voce della maggior parte degli autori che citerò sotto e spesso li seguo anche su Instagram, partecipo agli appuntamenti in diretta o dal vivo, compro i prodotti che sponsorizzano (per esempio, i loro libri). Troverete però anche delle newsletter prodotte da testate. È il segno che possono essere considerate uno strumento di informazione come un altro e che per questo possono inserirsi bene in qualunque piano editoriale. Per ora la maggior parte delle realtà editoriali italiane continua a utilizzarle solo come aggregatori dei propri contenuti online. Non è che non vada bene, ma forse è un po’ riduttivo. Il New York Times ha più di 70 newsletter e la sua The Morning quest’anno ha toccato il miliardo di aperture uniche: dietro ci sono un lavoro e una strategia incredibili. Una visione, come dicono quelli bravi. Anche l’offerta de Il Post sta crescendo rapidamente, ora sono otto, a cui si è appena aggiunto il podcast Morning.
Ultimo appunto. In Italia le newsletter sono quasi tutte gratuite. Negli Stati Uniti, invece, sono quasi tutte a pagamento, e c’è un buon numero di giornalisti che ne ha fatto la propria occupazione principale. C’è chi ne parla già come delle meteore e chi giura che rivoluzioneranno l’informazione. Io direi che la verità sta un po’ nel mezzo. Ma se le newsletter hanno un pregio è quello di trasmettere ai lettori quanto lavoro c’è dietro. È un po’ come con il fast fashion. L’errore sta nell’esserci abituati a non pagare per fruire dell’informazione e ora, lentamente, dobbiamo comprenderne di nuovo il valore per essere disposti a sostenerlo. Io mi auguro che questo succeda anche da noi, e so che è lo stesso per voi 🧡
Ho scelto di fare un elenco di newsletter italiane e ovviamente non parlano tutte di moda. Quelle che leggo per lavoro sono tutte piuttosto istituzionali (= noiose), a parte Open Thread di Vanessa Friedman per il New York Times. Comunque se vi servono sono quelle di BoF, Fashionista e Vogue Business. Ed eccole qui, le mie newsletter preferite, sono venticinque e no, non le amo tutte allo stesso modo. Ovviamente in ordine alfabetico. Enjoy.
Altre storie di Mario Calabresi, venerdì mattina. Persone, luoghi ed eventi raccontati con la lentezza che meritano
Charlie de Il Post, domenica mattina. Notizie dal settore dell’informazione italiano e straniero
Colonne de Il Post, venerdì. Cose piccole e grandi che riguardano Milano
Conosco una newsletter di Caterina Zanzi, venerdì mattina. Posti del cuore, link a storie interessanti, codici sconto
Design Take Away di 23Bassi, frequenza variabile. Design a 360 gradi
Digital journalism di Francesco Oggiano, venerdì mattina. Novità digitali, how-to, tools e offerte di lavoro
Da Costa a Costa di Francesco Costa, sabato mattina, ora in pausa. Politica e cultura degli Stati Uniti
Ellissi di Valerio Bassan, venerdì mattina. Futuro dei media e delle nuove economie del digitale
Fatima di Francesco Angelucci e Fabrizia Carabelli, frequenza variabile. Arte contemporanea
Good Morning Italia, tutte le mattine verso le 7, a pagamento (o inclusa nell’abbonamento di Internazionale). Brief giornaliero di notizie selezionate da diversi media
Il colore verde di Nicolas Lozito, sabato mattina. Crisi climatica
Lavori per chi scrive di Cristiana Bedei, domenica pomeriggio. Selezione di offerte di lavoro
Link molto belli, di Pietro Minto, sabato mattina (+ versione a pagamento con rubriche settimanali e podcast). Argomenti misti e mai banali
Little snob newsletter di Alessandra Airò, lunedì mattina. Tendenze moda e consigli di shopping
LOOP di Will, venerdì mattina. Approfondimenti monotematici per capire il mondo
Me & Overton di Alessandro Sahebi, mercoledì. Disuguaglianze
Musicale di Giovanni Ansaldo per Internazionale, lunedì pomeriggio. Approfondimenti, interviste e consigli sul mondo della musica
Senza Rossetto di Giulia Cuter e Giulia Perona, due venerdì al mese. Donne e femminismo
Serial a colazione di Paolo Armelli, sabato mattina. Serie tv, film, libri e altre cose pop
Solo moda sostenibile di Silvia Gambi, sabato mattina. Moda green, con focus sulle realtà italiane
Spring Vibes di Nicole Zavagnin, sabato. Comunicazione
StudioMail di Rivista Studio, venerdì. A giro: StudioReview su editoria e dibattiti culturali curata da Cristiano de Majo, StudioGallery su arte, pop e cultura social curata da Clara Mazzoleni, StudioScreen su cinema e serie tv curata da Corinne Corci, StudioIndustry sull’industria della moda e degli altri settori del made in Italy che fanno le differenza curata da Silvia Schirinzi, StudioTaste su cibo e lifestyle curata da Davide Coppo + rassegna di letture il sabato mattina
Una newsletter femminista, di Marta Impedovo, domenica a pranzo. Donne e femminismo
The italian job di Barbara D’Amico, frequenza variabile. Mondo del lavoro
ZIO di Vincenzo Marino, sabato mattina, ma non tutte le settimane. Consumi culturali, ossessioni e trend che caratterizzano i teenager di oggi
PEZZI BELLI DELLA SETTIMANA
Mistero svelato, Jean Paul Gaultier torna al prêt-à-porter. Intanto a luglio è in programma la sfilata couture co-creata con Chitose Abe di Sacai
Trussardi ha due nuovi direttori creativi, Serhat Işık e Benjamin A. Huseby di GmbH, riporta Luisa Zargani su WWD
Mark C. O’Flaherty sul NYT spiega che ogni colorazione nel mondo delle sneakers ha un significato preciso
Martina Vanni su Marie Claire racconta la storia del nylon (e di come ha semplificato la vita delle donne)
Lorenzo Salamone su NSS spiega pregi e difetti delle seconde linee dei grandi brand
E così Instagram è tornato sui suoi passi, sul tema dei like visibili oppure no. Casey Newton, giornalista espertissimo sul tema, non lo vede come un fallimento totale ma come un segnale di ulteriore evoluzione dei social, per cui regole uguali per tutti funzionano sempre meno
MODA DA SFOGLIARE, VEDERE, ASCOLTARE
Donatella Versace è l’ospite dell’ultima puntata di Muschio selvaggio, il podcast di Fedez e Luis Sal
La storia dietro agli scatti di Paolo Roversi per il primo numero del nuovo Dazed, diretto da Ibrahim Kamara. Tema: il vaccino
Se siete a Parigi andate a vedere anche per me Azzedine Alaïa, Peter Lindbergh, fino al 14 novembre alla Fondazione Alaïa
Il 7 e l’8 luglio ci sarà Vogue Forces of Fashion, evento digitale di Condé Nast US con un sacco di ospiti famosi. Se siete studenti costa 63 dollari, altrimenti 100. Oppure ancora potete optare direttamente per l’accesso VIP, 630 dollari
Self Service ripete l’esperimento del video-lancio del nuovo numero, per me molto figo
SCUOLA E LAVORO
Torna il workshop estivo de Il Post, gratis, a Peccioli dal 12 al 18 luglio. Vedete voi, candidature aperte fino al 4 giugno
Espressoh cerca un supply chain manager (a Pescara), Gucci un digital merchandising assistant, La Double J un ecommerce manager
Avere troppe esperienze lavorative in curriculum è un problema? Se l’è chiesto VICE
Francesco Oggiano ha fatto una lista di 101 tool per creativi digitali, so già che ci perderò la giornata. Costa 5 euro!
MODA DA GUARDARE
Non so voi ma io sto passando uno di quei periodi di allergia da Instagram (questa volta un po’ più prolungato): mi sembra tutto uguale e ripetitivo, soprattutto a livello di immagini, ma presto troverò nuovi account da cui trarre gioie 🤓 Per quanto riguarda i brand di moda non c’è niente da fare, grandi e piccoli, sono sempre “bloccati” da una certa formalità che li rende tutti simili. Per questo mi piace così tanto l’account di Balenciaga e, vi dirò, quello di Shrimps.
Ve le ricordate le borse con le perline che andavano di moda qualche estate fa? Ecco per cosa era diventato famoso Shrimps, lanciato nel 2013 dalla designer britannica Hannah Weiland. Avevo anche visto una sfilata, l’ultima volta a Londra. Sembrava il tipico Instagram brand che in pochi mesi approda su Net-a-Porter, MyTheresa, Matches, eccetera, lo vedi su tutte le influencer e poi te ne dimentichi. Invece fa un prodotto interessante (c’è l’archive sale in corso!), un po’ Simone Rocha più allegra, diciamo. Ma, soprattutto, ha un account Instagram super originale. E che dimostra che “originale” non significa per forza assenza totale di prodotto, altroché.
Ecco qualche post random, io intanto cerco il nome del/della social media manager.
È tutto per oggi, ci vediamo sabato prossimo 🦦. Vi salutano anche Damiano e il resto dei Måneskin, styling by Nick Cerioni.
Ciao Federica, non so se questo è il posto giusto ma volevo ringraziarti perché grazie alla tua newsletter ho da qualche mese creato una newsletter per la mia azienda in cui parlo del mondo Food&beverage. Ovviamente sono alle prime armi e il percorso è ancora lungo, ogni consiglio è ben accetto, ma intanto grazie! A presto. Alessandra Vaglia
https://mailchi.mp/cc187118dc9f/zest-02-il-pata-negra-spiegato-dalla-bottega