#43 Cambio di stagione
«Mi sa che tutti abbiamo risposto no e poi ci sono venute in mente 3/4 cose che abbiamo preso». La funzionalità "Q&A" di Instagram è quella che preferisco, perché dalla conversazione diretta con voi spesso nascono spunti per nuovi argomenti da trattare. Generalmente mi fate domande sul mio percorso professionale, sul funzionamento del sistema moda, sul dietro le quinte dei giornali, cose così. Questa settimana, invece, ho ricevuto molte più richieste del solito a tema shopping. Era il primo giorno di una nuova zona rossa in Lombardia e mi ha fatto strano mettermi a pensare a sandali estivi e costumi da bagno. Ma mi ha anche portato a farvi molte altre domande - sempre su Instagram, questa volta nel formato sondaggio - e ne sono venute fuori un po' di cose interessanti.
Di abiti e di sentimenti abbiamo già parlato parecchio qui, l'ultima volta a gennaio, perché è nel nostro guardaroba che diventa evidente il disagio di quest'anno. È un po' l'alternativa moda alla panificazione. Da chi ha cominciato per la prima volta ad archiviare e ora non può più farne a meno ma allo stesso tempo compra poco e con un atteggiamento indeciso (🙋🏻♀️) a chi invece ne ha approfittato per ripensare al proprio stile, imparando a conoscere se stesso, impiegando le ore di noia in ricerche infinite e diventando un vero mago dell'e-commerce. C'è poi chi compra tacchi alti perché "prima o poi ne usciremo" e chi butta tutte le paillettes perché "tanto vita sociale zero".
Dunque, la nostra seduta settimanale sul rapporto con l'armadio si è svolta attraverso una serie di domande. La prima: avete già comprato qualcosa per la nuova stagione? Solo il 31% ha risposto "sì". Poi però al "raccontatemi cosa avete comprato" è venuto fuori che qualcosina era scappato anche a tutti gli altri. Le risposte alle domande aperte sono sempre le più interessanti perché mi ricordano che anche tra gli appassionati come noi convivono gusti, sensibilità e scelte molto diverse tra loro. Ma andiamo con ordine, ripercorrendo i quattro temi toccati: decluttering, tendenze, second-hand e sostenibilità.
Il benedetto decluttering
«Quest'anno spietato», «continuo a mettere e aggiungere», «è liberatorio». Il 71% di chi ha risposto al sondaggio ha fatto / farà decluttering questa stagione. Solo il 29% non lo farà, spesso perché lo ha fatto l'anno scorso e poi non ha più comprato molto. Ma sul tema c'è una sola fonte a cui attingere. E quindi ci vediamo lunedì 29 (poi metto il countdown) in diretta con Giulia, io intanto preparo un po' di domande livello PRO.
Ma le tendenze esistono ancora?
Spesso leggo "non seguo le tendenze, vesto solo basic e/o secondo il mio stile". Certo, non siamo Leonie Hanne (la cito sempre perché in fondo un po' mi piace 🙈) e i ciclisti non ce li mettiamo (per fortuna...). Ma è anche normale che quello che va di più influenzi i nostri acquisti. Mi spiego meglio: non c'è niente di male nel decidere di comprare un paio di ciclisti nel momento in cui vanno di tendenza se si sente che ben si sposano con il proprio stile. L'importante - sempre nell'ottica di evitare di comprare per poi usare due volte e buttare - è scegliere cose che ci piacciano, con cui sentirci bene, qualunque cosa voglia dire per noi.
Se non parlo spesso di tendenze qui non è certo perché l'argomento non mi appassioni, ma perché non riesco più tanto a pensarle come "stagionali". Quando ho iniziato a lavorare, qualche anno fa, si aspettava che finisse il fashion month, si riguardavano tutte le sfilate e si faceva il famoso trend report. Anche ora si procede così ma con il disarticolarsi della proposta dei marchi (c'è chi butta fuori tutto due volte all'anno, chi fa millecinquecento drop) e gli input che arrivano anche da altre parti - social, celebrities, foto vintage che diventano virali, qui è un attimo che ti scappa la next big thing - preferisco osservarle da vicino quando arrivano.
Tra le microtendenze che vi ho proposto su Instagram (sempre nel famoso sondaggio) la vostra preferita è quella delle canotte a costine e quindi ve ne metto un po' qua: Gestuz, Vince, Toteme, Samsøe Samsøe, Marine Serre, Agolde. Reference, collana compresa 👇🏻
Poi, nell'ordine: giacche trapuntate (segnalo il brand Lavenham), ballerine (portate con blusa e jeans, come da Valentino), anni 2000 (per la vita bassa ci vorrà un po', ma sento il potere del glitter che si avvicina). Ne metto qui qualcun'altra, tra quelle che mi avete suggerito e quelle che penso vedremo di più, con la promessa di approfondirle nelle prossime newsletter: abiti midi e cottagecore, color lilla e glicine e fragola, zoccoli (ebbene sì), corsetto, anelli chunky e colorati, bandana in testa (poi ditemi che i 2000 non stanno tornando), cappellino da baseball, crochet, orecchini grandi e strani (su Chiara ho visto Pepa Flaca, ciao 🤤).
Primi passi nel seconda mano
Anche se ci sembra che il second hand sia ovunque, ricordiamoci che siamo agli inizi: il 45% di voi ha comprato più usato quest'anno di quelli precedenti, mentre una buona metà ancora non vi si è approcciato. Ci sono ancora un po' di cose da sbrogliare: come mi abituo a comprare senza provare (e senza poter rendere)? Come riconosco se un capo è contraffatto? Come stabilisco il prezzo di un capo che voglio vendere? Ne avevo parlato un po' qui con Silvia, ma presto approfondiremo.
Sostenibilità-time
Lo so, siamo indietro di una diretta ma torneremo! Nel frattempo 1510 tra voi hanno detto che questa stagione proveranno a comprare sostenibile, ma solo se troveranno delle alternative soddisfacenti, 773 lo faranno se capiterà l'occasione, per 522 il fattore green sarà determinante. La maggior parte di voi (1666) prende informazioni sui brand tramite ricerca personale, un'altra buona parte (862) dalla comunicazione del brand stesso, pochini (254) dagli influencer e pochissimi (35) dalla stampa 🙈Nel tentativo di far recuperare la mia categoria colgo l'occasione per presentarvi la prima di una lunga serie di guide sul tema. Da parecchi mesi ormai sto studiando e catalogando i brand che trovo nelle mie ricerche, incrociando i dati forniti dagli stessi con i rating più affidabili (come quelli di GoodOnYou) e con le esperienze di altre persone. Niente, spero vi piaccia! Ora torno a piangere sul risultato della stampa come fonte 🥲
Mi sembra di avervi lasciato abbastanza materiale per riempire questo ennesimo weekend casalingo, altrimenti tranquilli perché ci sono un sacco di link qui sotto 😈 Oggi mi trovate anche in edicola sul nuovo numero di iO Donna con un pezzo sui celebrity stylist e se proprio proprio ancora non ne aveste avuto abbastanza qui ci sono altre cosine. A sabato prossimo!
PEZZI BELLI DELLA SETTIMANA
Alexi McCammond non è (già) più l'editor-in-chief di Teen Vogue, ma ne riparleremo
Non è moda ma molto interessante, Amanda Mull scrive su The Atlantic che la pandemia ha cancellato intere categorie di amicizie
MODA DA SFOGLIARE, VEDERE, ASCOLTARE
Guardiamocela un'ora di HauteLeMode che commenta i Grammy 👇🏻 Ma la gioia più grande ve l'ho data io, ditelo 😏
MODA DA COMPRARE
Alla ricerca del perfetto abiti midi sostenibile, parte 1: ampio e color pistacchio di Faithfull The Brand, un po' (tanto) cottagecore di Skall Studio, in maglia di cotone perfetto di Jann June, da collegiale un po' punk di Ganni
Su iO Donna questa settimana: Martina ci racconta della Hermès fatta con i funghi, io dei jeans tracciabili di Reformation con FibreTrace™
Da Banale c'è l'Active Mask scontata
Un nuovo account di vintage e preloved, MEMORIA
Anche Bea Bongiasca si è data agli anelli colorati 👇🏻
SCUOLA E LAVORO
Bottega Veneta cerca un Sustainability Coordinator, Giorgio Armani un Junior Wholesale Planner, Freeda un Content Creator Freelance
Daria Bernardoni è stata la responsabile del successo di Freeda e da qualche mese è Head of Social Innovation del gruppo Gedi, la sua intervista su Ellissi
MODA DA GUARDARE
Scopro solo oggi (perché!?) @mcqueen_vault, account dedicato al lavoro di Alexander McQueen curato da un archivista. Questa settimana, in occasione del compleanno del designer, ha selezionato una serie di momenti della lunga collaborazione tra McQueen e Nick Knight sull'account Instagram di @SHOWstudio.