#121 Maggie e le altre
Essere mamma e papà di un bambino piccolo ti catapulta in una realtà parallela di cui non fanno parte le persone che non hanno (non hanno ancora, oppure non vogliono) figli, giustamente immersi in altri orari, altri ritmi, altre esigenze. Né tantomeno quelli i cui figli hanno scavalcato l’età della dipendenza assoluta nei confronti dei genitori, finalmente padroni (almeno un po’) del loro tempo e del loro riposo. Ne fanno parte solo le altre mamme e gli altri papà che sono nella stessa situazione in quel preciso istante e che però sono comprensibilmente assorbiti dalla loro di situazione e non hanno certo interesse verso quelle altrui. Sorprendentemente, torna a farne parte spesso chi ha figli grandi e, probabilmente, quando si trova di fronte a un neogenitore, rispolvera volentieri ricordi ed empatia.
Per dire che Maggie Maurer, ritratta nel backstage della sfilata di Schiaparelli con il trucco dorato in faccia e la figlia attaccata al seno, non doveva essere in una circostanza di grandissimo agio. Circondata da persone che erano lì “solo” per lavorare, mentre lei era lì per lavorare, ma doveva anche occuparsi di sua figlia. Probabilmente neanche la figlia era propriamente a suo agio - ci sarà stato un gran via vai di gente, musica, eccetera. Me le immagino tutte due stanche, eppure capaci di immergersi nella loro realtà parallela e di stabilire quel contatto di fiducia, da una parte, e di generosità, dall’altra, che è l’allattamento, molto più delicato e complesso di quanto uno possa pensare. Sono sicura che Maggie l’abbia fatto volentieri e forse anche un po’ con il desiderio di diffondere un messaggio, esattamente come quando aveva sfilato incinta per Nensi Dojaka, parlando poi dei superpoteri dei corpi delle donne in un’intervista a Vogue.
Eppure è proprio qui che sta il nocciolo: quanto stiamo chiedendo ai nostri corpi e alle nostre menti? Quanto questa società performativa sta chiedendo ai nostri corpi e alle nostre menti? Una mamma può volersi adattare a situazioni di non comfort, certo. Anzi, deve essere libera di poterlo fare. Esattamente come un papà deve sentirsi libero di dedicare tempo al suo bambino, nelle modalità che sono più giuste per la sua nuova famiglia, e non per quanto è comunemente accettato come “normale”. Eppure, tornando alla mamma, il confine tra la consapevolezza di poterlo fare e l’idea collettiva di utilizzare questa malleabilità come soluzione per altri problemi forse è troppo sottile. Raramente porto in questa newsletter fatti di cronaca, non mi competono e non è neanche la sede giusta. Ma se può essere utile per informare, è bene sapere che la pratica del rooming-in, che ha tutta una serie di aspetti positivi, è sempre più usata come rimpiazzo dell’assenza di personale ospedaliero atto al supporto delle mamme e dei bambini dopo il parto, il che si somma alle regole che tengono fuori i papà dagli ospedali se non nelle ore di travaglio, comprensibili durante la pandemia, ma che ora suonano più come soluzioni per attenuare la logistica.
La violenza ostetrica è tutta intorno a noi e, in una situazione di tale emergenza, diventa importante tracciare un confine e qualche limitazione allo storytelling della mamma invincibile, che riesce a rimanere sveglia mentre allatta nonostante la stanchezza e la sofferenza del parto, che può allattare mentre lavora, conciliando gli orari di un bambino a quello di uno show e chissà quanti altri esempi ci passano davanti, ogni giorno, senza che ce ne accorgiamo. Quando guardiamo e condividiamo quel post di Maggie, quindi, proviamo a ricordare che quella scelta è buona e bella nel momento in cui è una scelta, e non un’imposizione.
PEZZI BELLI DELLA SETTIMANA
Forse il loro look è più cool del loro sound, intanto i Måneskin continuano a macinare traguardi (solo questa settimana, la nomination ai Grammy e l’intervista di Vanessa Friedman, NYT)
Un mica tanto breve excursus sulla gonna da uomo, con qualche idea shopping (Vogue)
Cos’è il de-influencing, c’entra anche il complottismo dei viaggi stampa (Rivista Studio)
MODA DA GUARDARE, LEGGERE E ASCOLTARE
Riassuntone della storia dei nail trends (Gzzmtn)
Ma la cuteness di Calum Harper? I suoi vlog sono la mia nuova cosa preferita delle sfilate (@calumharper18)
Paul è candidato all’Oscar per Aftersun e tutti felicioni 👇
Sono ufficialmente entrata in un loop di youtuber che riflettono sul guardaroba, sullo stile, su ciò che è in trend e ciò che è timeless. Lui è Drew Joiner, con focus su menswear (ma non solo) 👇
SHOPPING LIST
Amici degli acquisti-investimento, un cappello di lana foderato in seta che tiene caldo e anche la piega (Golevy)
Vagavo tra gli e-commerce e ho scoperto che Nanushka ha fatto anche il cappotto nella simil pelle del mio piumino. E che ora è anche scontato (LVR) E una piccola selezione di cose sotto i 250 euro: orecchini Jil Sander, costume intero Oséree, jeans rosa GANNI, body monospalla ALIX
SCUOLA E LAVORO
Bally cerca un global head of social media, Dolce&Gabbana un PR editorial coordinator, Zegna un social media manager
Vero che vi ricordate ogni tanto di andare a frugare tra i miei elenconi? Ci sono le newsletter, i podcast, i libri e i corsi scolastici (le risorse)
Mi chiamo Federica Salto, ho 32 anni e sono una giornalista. Dal 2020 ogni sabato mattina provo a collegare i puntini della moda con questa newsletter. Se non lo fai già e vuoi sostenerla (accedendo a più contenuti) passa alla versione premium.
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