#128 Irresistibile magrezza
Buon sabato mattina everyone, che settimana è stata la vostra? Qui come sempre proviamo a unire i puntini di quello che è successo nel magico mondo della moda. Forse qualcuno di voi, osservando le sfilate, avrà avuto l’impressione che ci fosse più magrezza in passerella. Le ultime stagioni avevano senz’altro visto qualche passo avanti nella rappresentazione di taglie da quella “classica” di campionario, ma è vero che ora stiamo tornando indietro?
La risposta è che il discorso è più complesso di così, quindi meglio partire dai dati. Questa settimana Vogue Business ha pubblicato un report che dice che su 9137 look presentati in 219 sfilate autunno inverno 2023 2024 tra New York, Londra, Milano e Parigi solo lo 0,6% era di taglia plus size (US 14+, quindi sopra la 50 italiana) e il 3,8% di taglia media (US 6-12, quindi tra la 42 e la 50 italiane). Ciò significa che il 95,6% dei look presentati era in taglia US 0-4, quindi dalla 36 alle 42 italiane. Male, dunque. Aggiungiamo il carico del dato che dice che Milano è stata la città più magra e meno inclusiva, un downgrade non da poco rispetto a un anno fa (ne avevamo parlato qui).
Ci sono un paio di livelli da aggiungere: grande assente del fashion month è stata Paloma Elsesser, una delle modelle plus size più apprezzate e ricercate insieme a Precious Lee. Le due, tra l’altro, sono sulla cover del nuovo British Vogue insieme a Jill Kortleve che è, invece, una mid-size. Quando parliamo di modelle midi e plus size parliamo di un gruppo ristrettissimo (altri due nomi da tenere d’occhio sono Alva Claire e Ajok Madel), quindi potete capire come l’assenza di Paloma abbia sballato le statistiche rispetto alla scorsa stagione. Questo tra l’altro è decisamente limitante in termini di rappresentazione, come se tre corpi o poco più potessero rappresentare tutti i corpi che indossano tutte le taglie sopra la 42. Su Vogue Giulia Di Giamberardino ha rispolverato Belle Vere, servizio editoriale del numero di giugno 2011 che ha fatto da spunto di riflessione sul tema.
Da non tralasciare nemmeno i dati che dicono che il mercato delle midi e plus size è in crescita, come riporta una nuova ricerca di Future Market Insights. Sempre il report da cui siamo partiti dice che i rivenditori si stanno accordando sempre di più con i brand per ampliare la disponibilità di taglie, ed è questo che fa davvero la differenza.
Ma anche la rappresentazione è importante. Ed ecco perché osservare anche un red carpet degli Oscar magro, anzi, magrissimo, fa un po’ dispiacere. Dopo Kim Kardiashian, che l’anno scorso aveva fatto e sbandierato una dieta decisamente poco equilibrata per poter indossare l’abito che fu di Marilyn Monroe al Met Gala, a Hollywood ora sono tutti a dieta, complice probabilmente l’Ozempic, farmaco utilizzato per il trattamento del diabete e a questo punto non solo, come racconta Matthew Schneier in una recente e avvincente storia di copertina del New York Magazine.
I brand si saranno anche resi conto che produrre altre taglie oltre alla 36 e alla 38 porta un certo ritorno economico e non possiamo che esserne contenti. Ma devono anche garantire un patto di fiducia con i consumatori, per cui non vale lasciarsi andare alla tentazione della magrezza in passerella e poi proclamare il valore dell’inclusività tramite campagne di marketing.
PEZZI BELLI DELLA SETTIMANA
Cate Blanchett continua a rimettersi gli stessi vestiti sul red carpet, e questa è la cosa più significativa degli ultimi tempi (BoF)
Il successo di The Row, spiegato (The Times)
MODA DA GUARDARE, LEGGERE E ASCOLTARE
Ho scritto di moda in televisione una vita fa e visto che è iniziata la nuova stagione di Next in Fashion ve lo ripropongo (Rivista Studio) Qui i look delle Hadid, perché al di là di tutto mi piace sempre vederle i vestiti in altri posti che non siano le passerelle (@taylortminkas)
Su TikTok è girato un video in cui si sparavano a caso le fee delle modelle per le sfilate. Per la cronaca no, Bella Hadid non riceve 3 milioni da Coperni (ma nemmeno da nessun altro). Don’t believe the internet!!


SCUOLA E LAVORO
Palm Angels cerca un communications manager, Antonioli un VIP & Public Relations Manager
Leggo più pezzi sulle delusioni professionali, economiche ed emotive dei Millennial che sulle sfilate, però questo mi sembra particolarmente significativo (NYT)
Cosa vogliono fare da grandi i bambini di oggi? Sì, anche gli influencer (Factanza)
Mi chiamo Federica Salto, ho 33 anni e sono una giornalista. Dal 2020 ogni sabato mattina provo a collegare i puntini della moda con questa newsletter. Se non lo fai già e vuoi sostenerla (accedendo a più contenuti) passa alla versione premium.
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