L’iperproduttività non mi spaventa, anzi. Non che consideri proprio un’attività esaltante l’avere una bella lista di cose da fare e doverle spuntare tutte, però diciamo che tendo a viverla bene, ecco. Allo stesso tempo diventare mamma mi ha insegnato (costretto, diciamo) a prendere quella lista e farla a pezzi nel momento in cui diventa un fattore di stress. Di imparare a sopportare il fatto che a volte tutto proprio non si può fare.
Partiamo quindi dalla domanda che mi fate tutti i giorni, come fai a fare tutto? La risposta, dunque: organizzandomi molto bene e, allo stesso tempo, dando per scontato che non riuscirò a fare tutto. Non sto affatto cercando di vendervela bene, il mio sogno nel cassetto è in realtà imparare a non fare niente. Ma oggi, in questa settimana un po’ ibrida (grazie di esistere, ponti), ho pensato di raccontarvi come la faccio, la newsletter.
L’aspetto più importante è l’organizzazione del tempo. Su quello non sono affatto indulgente. E Google Calendar è il mio migliore alleato. A inizio anno, per la verità, avevo comprato questa agenda (no AFF, approfitto per ricordarvi che nessun link in questa e nelle altre mie newsletter è affiliato), che è molto ben fatta. Mi manca molto avere un’agenda vera, di carta, ma con il mio lavoro fatto di call che continuano a muoversi su e giù per la giornata, era impossibile da gestire. Così sono passata dalla parte di Google Calendar, imparando a sfruttarlo al meglio (se volete farlo anche voi, fate un giro sulla pagina di supporto, ci sono una marea di consigli). Io segno TUTTO. Segno gli spostamenti lunghi (in macchina o in treno), i momenti off, quelli dedicati alla lettura (per lavoro, intendo), le telefonate che devo fare (sempre che riesca a farle tutte), le lunghe sessioni di email. In questo modo so sempre quando farò la newsletter, che generalmente si incastra tra le cose di casa e il lavoro, tra il giovedì e il venerdì.
L’importanza della rassegna stampa. Chi c’è dall’inizio sa che questa newsletter è nata dal fatto che avevo iniziato a condividere nelle stories praticamente tutto quello che trovavo rilevante nelle mie rassegne (articoli, podcast, libri, video, documentari, etc) e la parte inferiore della mail è rimasta invariata nel corso dei mesi e degli anni. È il mio momento sacro del giorno, 40 minuti di prima mattina. Ok, ma come?
Ho due cartelline nella barra dei preferiti: la prima si chiama media e ci sono tutti i link a tutte le testate di moda e dintorni (sia B2B che B2C), la seconda si chiama autori e ci sono le pagine autori dei miei giornalisti preferiti sui siti delle testate per cui lavorano. Queste, più o meno, le sfoglio tutti i giorni, ovviamente con qualche preferenza e un occhio molto allenato a riconoscere ciò che potenzialmente può interessarmi
Instagram resta una fonte primaria per i contenuti, esistono diversi aggregatori di account in base a liste tematiche che servono per facilitare la consultazione
Il resto è random, qualche scorrimento veloce dei feed di Twitter, TikTok, Spotify e YouTube
Maneggiare con cura. Arrivati fin qui potrebbe sembrare un casino e, in effetti, tenere in ordine ciò che trovo è importante tanto quanto fare ricerca. Per questo ho sperimentato fondamentalmente due metodi:
Le cartelline del browser (Chrome), divise per argomenti. Meraviglioso, ma resta fuori tutto ciò che non è una pagina di un sito, quindi non funziona tanto per me
Le note dell’iPhone, altra grande passione. Qui finiscono tutti i contenuti che voglio salvare, in versione link. Man mano poi che li inserisco nelle varie newsletter li elimino da questa lista
Mettersi all’opera. Arrivati a questo punto, generalmente il giovedì sera, capirete che metà del lavoro è fatto. Apro un template che ho creato su Substack e lo incollo in un nuovo post per non dimenticare le varie categorie e, più o meno, offrire ogni settimana la stessa quantità di contenuto. Poi, pian pianino, comincio a compilare i miei bei campi, fino a che non mi resta che scrivere la parte superiore della newsletter. Lì comincia il freestyle, a volte arrivo a quel momento che ancora non so di cosa scrivere, come oggi, altre è tutta la settimana che scalpito per buttare giù qualche parola (come la puntata su Alessandro Michele). Il venerdì è un giorno di aggiunte, di limature e di riletture - anche se non sono mai abbastanza.
Tutto ciò che non si vede. La moda, il sabato mattina non è soltanto questo magico e faticoso processo che vi ho raccontato. Ci sono le newsletter extra (magari un giorno vi racconterò anche quelle, il procedimento è completamente diverso), i vostri messaggi, le richieste di supporto per gli abbonamenti, l’organizzazione dell’archivio (da quest’ultima sono nate le RISORSE!). Per tutto questo ci sono un sacco di serate davanti al computer, rinunce e soddisfazioni, un piccolo grande aiuto e, ormai l’avete capito, un sacco di organizzazione. A proposito, me lo volete dire come le gestite ‘ste benedette mail!?
PEZZI BELLI DELLA SETTIMANA
Kim Jones, che disegna Dior e Fendi ma veste Miu Miu (Vanity Fair)
Lo stile di Portia in The White Lotus e la crisi di moda della Gen Z (RUSSH)
Jessica De Fino mi sta insegnando la vita sul beauty, qui la storia del brand Augustinus Bader che ora vale 1 miliardo (The Unpublishable)
Chanel goes to Africa, con un approccio da osservare (NYT)
39 ragioni per amare New York ora + una delle cover più belle di quest’anno? (New York Magazine)
MODA DA GUARDARE, LEGGERE E ASCOLTARE
Il report di Instagram sui trend del 2023 (Meta)
Super interessante la selezione di innovatori (sezione imprenditori e opinion leader) di Vogue Business. Ci sono anche Osama Chabbi (quante volte vi ho detto di seguirlo!? Per me a mani basse il più bravo a fare le review delle sfilate, le trovate nelle sue stories) e Michelle Francine Ngonmo che ho conosciuto proprio attraverso una delle prime newsletter e che collabora con il team di Vogue su molti progetti (Vogue Business)
18 minuti e 30 secondi di Mina Le che parla di SHEIN
SHOPPING LIST
Dunque, la lista delle idee regalo di Natale l’abbiamo vista? Rimetto qui il link per passare alla versione premium con un po’ di sconto (fino a Natale!)
Altre liste belle: The Strategist, Rockandfiocc, Il Post, Conosco un Posto, Silvia Stella, HTSI
SCUOLA E LAVORO
Giorgio Armani cerca un internal communications copywriter, Bally un social media specialist, Zegna un social media manager
Strippo per gli uffici di LinkedIn, con più di 75 diverse tipologie di postazione
👋🏻 Sono Federica Salto, ho 32 anni e faccio la giornalista. La moda, il sabato mattina è nata il 2 maggio 2020 e ogni settimana propone tutto quello che vi serve sapere della moda (e anche qualcosa di più). Se non lo hai già fatto e vuoi sostenere il mio lavoro 🌹
#115 Come faccio la newsletter
L'articolo è un sincero racconto sull'arte di gestire le sfide della vita, l'iperproduttività e il ruolo di madre. L'autrice sottolinea l'importanza dell'organizzazione del tempo, sfruttando Google Calendar, e come questa le consenta di bilanciare il lavoro, la famiglia e la scrittura delle newsletter. Attraverso un mix di rassegne stampa, social media e app di organizzazione, l'autrice riesce a creare contenuti di qualità, rivelando le fatiche e le soddisfazioni dietro il processo di produzione
Per organizzare il lavoro, è possibile utilizzare uffici virtuali e spazi di coworking. Puoi trovarli qui: https://www.matchoffice.it/
Quanto aspettavo questa newsletter!! 😍