Cose davvero utili per la gravidanza
Senza falsa modestia, sulle ricerche sono praticamente imbattibile. È sempre stata la mia parte preferita del lavoro, qualsiasi lavoro, e utilizzo lo stesso approccio per viaggi, shopping, tutto. Insomma, quando ho scoperto di essere incinta mi sono detta che per capire di cosa avrei avuto bisogno mi sarebbe bastato qualche giorno di letture approfondite, un po’ di confronti, magari qualche domanda in giro e tac… Il gioco è fatto. Ecco, sono bastate poche settimane per farmi capire che intorno alla gravidanza e all’essere genitori gravitano una marea di metodi, opinioni, esperienze, punti di vista diversi, a volte contrastanti e che spesso non coincidono comunque con quello che si sta vivendo. La gravidanza è un’esperienza personalissima, qualcosa che coinvolge fisico, testa ed emozioni e che, per questo, non può essere programmata a tavolino come un viaggio itinerante. Ci fosse un manuale che esaurisce tutto lo scibile sull’argomento l’avrei letto volentieri e ve l’avrei consigliato senz’altro, così non avremmo molto altro da dirci. Invece l’intento di questa newsletter è quello di lasciare una traccia di cose utili, che siano nomi, indicazioni, prodotti, ma senza la pretesa che funziono per tutti.
Disclaimer prima di cominciare: come già nella newsletter del mercoledì, anche qui non troverete link affiliati. Anche i codici sconto sono slegati da qualsiasi forma di pubblicità.
QUALCHE DRITTA GENERALE, PER COMINCIARE
Lungi da me raccontare l’esperienza della gravidanza in sé, come scrivevo, però a un certo punto qualcuno ha semplificato tutto così e non aveva torto, quindi lo riporto qui: primo trimestre nausea e follia, secondo trimestre manie da supereroina, terzo trimestre stanchezza ed emozione. Dunque nell’ordine: non prendere decisioni, sfruttare a pieno il momento, riposarsi. Ma, soprattutto, per me è stato fondamentale a un certo punto smettere di cercare di contrastare come mi sentivo, fisicamente ed emotivamente. Insomma, se si riesce ad essere un po’ più elastici va meglio
Per me sarebbe stato utile avere già un ginecologo/a di fiducia, qualcuno a cui fare delle domande anche stupide. Soprattutto all’inizio infatti, può sembrare difficile orientarsi su tempistiche e visite, qui uno schemino facile da salvare
Stessa cosa per il lavoro, avere un consulente o un caf fidato a cui rivolgersi, soprattutto se si è libere professioniste, semplifica molto la vita. Una realtà che io frequento da sempre è ACTA
Dopo riparliamo di letture, ma UPPA per me va oltre il singolo libro. È una casa editrice specializzata nei temi della genitorialità e dell’infanzia e ha risposto a molte delle mie domande. Pubblica una rivista bimestrale (l’abbonamento annuale costa 39 euro), mentre i libri che ho preferito fino a ora sono Zerocinque e 100 idee per crescere. Già che c’ero ho anche seguito il loro corso preparto (tutto digitale), oltre a quello del mio ospedale. E avuto due codici sconto per voi: FEDERICASALTO4E per l’abbonamento alla rivista tramite questo link e FEDERICA10 per il corso preparto che trovate qui
Se avete amiche o conoscenti che hanno avuto bambini recentemente non fatevi problemi a fare domande. Io ho avuto la fortuna di avere due o tre persone che hanno risposto alle mie domande stupide, mi hanno provvista di liste di cose che per loro erano state utili e hanno ascoltato pazientemente i miei calcoli su quanto avrei potuto effettivamente lavorare nel primo mese post parto (senza giudicare, e anche questo è fondamentale)
COME MI SONO VESTITA DURANTE LA GRAVIDANZA
Partiamo dai buoni propositi che mi sono imposta all’inizio e cioè di non comprare troppe cose che avrei indossato per un periodo breve e di adattare il più possibile il mio guardaroba e il mio stile. Senz’altro ha aiutato il fatto che da freelance io abbia continuato a lavorare principalmente da casa e quindi per buona parte del tempo (soprattutto fino all’inizio dell’estate) un paio di leggings e una felpa sono andati benissimo. Per la vita reale ho utilizzato principalmente due tipologie di outfit:
Outfit 1 - una t-shirt o un top tipo canottierina a coste + camicia oversize (di cotone, di seta, di velluto) + jeans bootcut con la fascia, ci arriviamo. Quindi sopra ho continuato a mettere cose che avevo già, il tutto abbinato alle solite scarpe (stivaletti, mocassini, ballerine) fino a che non è scoppiato il caldo estivo, da lì in poi solo Arizona di Birkenstock
Outfit 2 - abito midi, qui la fregatura. Pur non indossando mai modelli particolarmente aderenti quelli che avevo hanno cominciato a stringere verso il sesto mese e quindi ne ho comprati alcuni, con l’idea poi di farli sistemare da una sarta
A questi si sono poi aggiunti altrettanti outfit mare, uno composto da costume intero e pareo e l’altro da bikini e camicia oversize (una di quelle sopracitate).
Quindi, cosa ho comprato durante la gravidanza:
Due paia di jeans con fascia in vita, per me la svolta, ho cominciato a portarli appena è spuntata la pancia. Ho preferito il modello bootcut, trovato in azzurro denim da H&M (ora non c’è ma tenete d’occhio perché ogni tanto torna, in negozio invece a Milano non ho praticamente mai trovato niente) e nero di 7ForAllMankind
Leggings della linea maternity di Nike, il video è una delle poche cose di comunicazione sul tema che mi sono piaciute davvero
Due varianti colore di questo vestito leggerissimo e super comodo (uno S/M e uno S/L, la vestibilità è molto ampia, sceglierei in base alla taglia del seno)
Un vestito di Ganni (messo anche a un matrimonio), non è così fresco come quelli di Colores ma comodissimo. Indossato tanto anche per aperitivi e cene con i tacchi
Ad un certo punto ho fatto un ordine grosso di cose premaman su Asos, l’unica cosa che ho tenuto è questo vestito che poi ho messo tantissimo, sia in casa che fuori
Qualcosa di intimo, in particolare le mutande a vita alta di Uniqlo, perfette per la prima parte della gravidanza, prima che facesse troppo caldo, il reggiseno a triangolo Lara di Intimissimi e questo di Lovable. In generale ho provato anche dei modelli con le coppe ma non mi sono trovata particolarmente bene
Per stare in casa e va benissimo anche non in gravidanza, la tuta del brand sostenibile Mandra Studios. Ho visto preparando la newsletter che hanno anche dei bei costumi, magari li proverò l’estate prossima
Costumi da bagno, qui si fa un po’ più complicata. È facile infatti che i costumi interi della taglia giusta tirino quando si comincia ad avere tanta pancia, mentre quelli premaman con il tessuto un po’ arricciato sono semplicemente brutti. Alla fine io ho strausato Poise di YouSwim e Antigua di Adalù, entrambi super stretch e morbidissimi. Di bikini con mutande a vita alta non se ne è parlato, per me scomodissimi, mentre ho recuperato un vecchio slip di quelli con il laccetto sottile e l’ho abbinato al sopra del modello Amplomb di YouSwim
A un certo punto mi sono rotta di mettere sempre le stesse cose e ho comprato la gonna Lambada di Melidé, in eco twill e regolabile tramite bottoncini. Ottima scelta, messa tutta l’estate con canottierine e t-shirt, oppure sopra al costume
FASCIATOIO, PASSEGGINO, ECCETERA
Qui ho agito cercando il più possibile soluzioni anti-spreco, in un mix di acquisti (utilissimi Vinted e Facebook Marketplace), regali e prestiti, perché sono quasi tutte cose che useremo solo i primi sei mesi.
Quelle economicamente più impegnative ma sulle quali abbiamo preferito farci un’idea precisa in base alle nostre esigenze sono:
Culla. Abbiamo scelto la Sleepi di Stokke, quella che cresce con il bambino (aggiungendo dei pezzi che vanno comprati a parte). E aggiunto una giostrina di Bloomingville (ce ne sono tante e bellissime su Etsy, ma vengono quasi tutte dagli Stati Uniti quindi bisogna mettere in conto le spese doganali) e una lucina notte. Per i primi mesi però utilizzeremo la next-to-me di Chicco (modello Magic), qui Valeria ha spiegato bene le differenze del cosleeping
Seggiolone. Abbiamo optato per la sedia Tripp Trapp di Stokke, altro complemento che cresce con il bambino (quindi da sdraietta diventa seggiolone e poi sedia)
Passeggino. Abbiamo fatto mille pensieri che si sono poi risolti in un fantastico prestito dello YoYo di BabyZen, che è molto famoso perché leggerissimo e pratico
Fasciatoio. Invece del mobile apposito abbiamo preferito una cassettiera Koppang di Ikea (così da riutilizzarla dopo in altri modi). Sopra un fasciatoio trasportabile di Liewood e l’immancabile mangiapannolini di Tommee Tippee
Sdraietta. La Bliss di BabyBjorn, vista in azione e pazzesca
Vaschetta. Alla fine abbiamo optato per una di quelle gonfiabili da pochi euro, consigliano anche una semplice bacinella
Fascia e marsupio. Entrambi di Manduca (presi su Vinted), entrambi nelle versioni in 100% cotone
Poi ci sono tutta un’altra serie di cose che possono servire (non a tutti, non allo stesso modo) ma più piccole: un riduttore, bavaglini di tessuto e di silicone, un anello da dentizione, ciuccio e portaciuccio, mussoline, asciugamani piccoli, copertina leggera e copertina pesante, doudou e palestrina. Queste sono quelle che abbiamo destinato ad amici e parenti che ci chiedevano cosa potevano regalarci. Potete fare una lista nascita in negozio ma anche su vari e-commerce, noi abbiamo creato una nota con link e prezzi e l’abbiamo mandata a chi chiedeva. Le abbiamo scelte quasi tutte da Smallable che ha un’ottima selezione di marchi (spesso sostenibili). I miei preferiti: Liewood, Cam Cam, Aden + Anais, Garbo&Friends. Altri siti su cui potete fare la stessa cosa sono Rocketbaby e Family Nation, mentre a Milano lo fa anche Salina.
Infine ci sono tutta una serie di acquisti “di servizio” che potete fare al supermercato, in farmacia o online: pannolini (mi hanno consigliato Pampers Progressi e Huggies Extra Care), teli igienici, set biberon e ciuccio (ma non compratene mille prima di vedere come va), kit medicazione ombelicale, kit unghie, mini spazzolino per gengive, salviette umidificate, pasta Fissan, prodotti per l’igiene (prima leggete questo), cuscino plagiocefalia, culotte e assorbenti post parto, tisana allattamento, coppette assorbilatte, bilancia, termometro, eventualmente tiralatte (che si può affittare).
MARCHI DI VESTITI (E DINTORNI) PER NEONATI
Domanda numero uno: quanti vestiti comprare? Io mi sono affidata ancora una volta a Valeria, che nel post sopracitato dava un’idea di quanto comprare (10 cambi diurni, tre pigiami, una giacca imbottita + accessori per l’esterno). Poi, di che marche? Ho cercato di fare un mix: un po’ di grandi marchi (H&M, Zara, Petit Bateau) e un po’ di realtà piccole e sostenibili. Il fatto che siano capi di cui ci serviamo per poco tempo ovviamente spinge a voler spendere meno, io ho trovato nella formula “non stra-comprare e mixa i brand” la soluzione migliore per le mie esigenze. Importante da sapere, le linee newborn e kids dei grandi marchi (soprattutto del fast fashion) sono comunque realizzate con parametri di sostenibilità più alti rispetto a quelli da adulti.
Marchi non mainstream, quasi tutti sostenibili e bellissimi:
Oltre alle piattaforme più famose di second hand (Depop, Vinted, Vestiaire), segnalo Dotte, dove si trova solo abbigliamento per bambini.
Per comodità ho messo i brand anche in una guida su Instagram.
NEGOZI DI ABBIGLIAMENTO, GIOCHI E DINTORNI
Qui come sempre voi e Instagram siete preziosissimi, ecco la mappa dei negozi in giro per l’Italia. Se avete indirizzi da aggiungere scrivetemi pure, io man mano aggiorno!
LIBRI UTILI
A ripensarci adesso mi fa un po’ ridere, ma vi racconterò una cosa che è esattamente nel mio stile. Qualche giorno dopo aver fatto il test, diciamo subito dopo essermi ripresa, ho fatto il primo passo, appunto, di quella di cui scrivevo all’inizio e cioè una metodica ricerca sul tema. E niente, era mattino presto, avevo già le nausee e sono finita a ordinare 13 libri sul tema in una sola volta. Non li ho letti tutti e non è mia intenzione farlo, visto com’è andata con quelli che ho letto. Mettiamola così, essere madri e padri perfetti la vedo dura, quindi tanto vale affidarsi a dei manuali scritti da medici e abbandonare invece il genere “ecco come dovrebbe essere una madre (al padre, invece, sono concesse ancora molte libertà), a partire dall’abbandono della sua personalità in favore della crescita del proprio figlio”.
Invece c’è un saggio a cui sono arrivata per caso e solo qualche settimana fa, è del 2001 e all’epoca era stato molto criticato. È di Rachel Cusk, già vi ho detto tutto 🤓 Si chiama Il lavoro di una vita. Sul diventare madri e, come scrive l’autrice nell’introduzione, potrebbe (dovrebbe?) essere letto anche da chi non ha figli perché la nascita è l’unica cosa che ci accomuna tutti, senza distinzioni.
Altri libri che che mi hanno dato alcuni buoni spunti: Educare alla libertà (Montessori), I no che aiutano a crescere (Phillips) e Ricette naturali per il mio bebè (Ferreux-Maeght).
Bene, dovrebbe esserci tutto. Ovviamente appena partirà la mail mi renderò conto di aver tralasciato qualcosa ma tanto non ci perdiamo. Spero che questa puntata diversa dal solito sia stata utile, se avete dubbi, consigli e indicazioni ogni commento qui sotto è il benvenuto! Noi ci rivediamo sabato con il nostro consueto appuntamento modaiolo 🧡